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Il centrodestra con Angela Carini: “L’ideologia colpisce lei e tutte le donne”. La sinistra tace

La farsa della boxe femminile aperta alle persone intersex andata in scena oggi alle Olimpiadi di Parigi scatena le reazioni di una parte del mondo politico. Dopo l’abbandono di Angela Carini nel match contro il trans Khelif, per manifesta disparità, il centrodestra parla di scandalo, mentre la sinistra si chiude in un silenzio che parla più di qualsiasi voce.

La Russa: “Un ritiro che le fa onore, la aspetto al Senato”

“Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce, ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla”. A scriverlo su X, sotto la fotografia della pugile Angela Carini in ginocchio a terra, è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Roccella: “Pagina nera per lo sport”

“Tutta la nostra solidarietà ad Angela Carini, vittima di un’ideologia che colpisce lei e con lei tutte le donne. Oggi è una pagina nera per le donne, è una pagina nera per lo sport, e anche per la verità. Una verità che ancora questa mattina in tanti hanno provato a mascherare, affermando che Imane Khelif sarebbe ‘sempre stata donna’, in quanto ‘intersex'”, ha scritto su Facebook la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella.

Foti: “Mettere a rischio gli sportivi per ideologia egualitaria è semplicemente folle”

“Quello andato in scena sul ring delle Olimpiadi di Parigi è molto più di un incontro di boxe impari, che ha visto comunque la vittoria morale dell’azzurra Angela Carini. L’eventuale tragedia evitata per i colpi inferti all’italiana dall’atleta algerina iperandrogina – ha sottolineato il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti – richiama la scelta fatta nel 2021 dal Comitato Olimpico Internazionale di adottare il nuovo regolamento che arriva a non considerare le profonde differenze genetiche e fisiche tra atlete. Come Fratelli d’Italia, nel 2022 abbiamo provato a segnalare le possibili conseguenze di questa scelta di cui la nostra atleta oggi poteva rimanere vittima. Garantire la sicurezza di ogni sportiva non significa certamente discriminare qualcuno, mettere a rischio la salute degli sportivi in nome di un’ideologia forzatamente egualitaria è semplicemente folle”.

” Sembrava un film di Verdone”

Dure le reazioni di Fratelli d’Italia. Il vicecapogruppo alla Camera, Alfredo Antoniozzi, dice che “si è avverata la profezia di Carlo Verdone nel film In viaggio con papà, quando diceva ‘N’omo, na donna, n’omo, na donna’. Le peggiori Olimpiadi della storia”. L’altro vicecapogruppo, Augusta Montaruli, aggiunge che “siamo orgogliosi di Angela Carini, un esempio per tutti noi. E se anche fosse vero, come sostiene qualche associazione, che non si combatte solo con i muscoli, oggi è proprio l’atleta azzurra a vincere sul ring”.

“Sul ring di Carini e Khelif non c’era spirito olimpico, ma l’ideologia woke. È stata dimostrata la superiorità muscolare dell’atleta algerina, come già mostrato da numerose testimonianze. Bene ha fatto l’atleta italiana a ritirarsi. Auspichiamo la protesta formale del Coni a difesa dello spirito olimpico”, ha detto il presidente della Commissione Sport della Camera Federico Mollicone.

Salvini: “Una scena poco olimpica”

“‘Picchia troppo forte, non è giusto’. La nostra Angela Carini si ritira subito contro Imane Khelif, prima di scoppiare in lacrime. Una scena davvero poco olimpica. Un abbraccio ad Angela, forza!”. Così sui social il leader della Lega, e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini.

Gasparri: “Vicenda inquietante”

“Solidarietà totale ad Angela Carini. E profondo biasimo a chi non effettua i controlli dovuti. Forte auspicio che le autorità sportive italiane facciano luce su una vicenda inquietante. Forse per qualcuno la cerimonia di apertura continua ancora. Ci siamo capiti”, ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Pro Vita: “Da Carini lezione al Cio e al mondo della boxe”

“Scegliendo di abbandonare l’incontro col pugile algerino Imane Khelif, biologicamente maschio, Angela Carini ha dato al Comitato Olimpico Internazionale e a tutto il mondo sportivo una straordinaria testimonianza di coraggio e di integrità umana e sportiva”, ha commentato l’associazione Pro Vita Onlus. “È stato infatti profondamente ingiusto, da parte del Cio, ammettere alla competizione un atleta già escluso dai campionati mondiali di boxe da parte dell’International Boxing Association a causa della sua costituzione e prestanza fisica geneticamente maschile. Chiediamo al Coni di esprimere immediata solidarietà ad Angela Carini e tutelare tutte le atlete donne che potrebbero trovarsi in futuro – ha concluso Pro Vita – nella sua stessa situazione pretendendo dal Comitato Olimpico la modifica dei regolamenti attuali e l’esclusione dalle competizioni femminili di qualsiasi atleta biologicamente maschio”.

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