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Toti torna libero: revocati gli arresti dopo le dimissioni. Santanchè: “E intanto il Pd s’è preso il porto”

Giovanni Toti torna libero, 86 giorni dopo quel 7 maggio in cui fu mandato agli arresti domiciliari per una presunta storia di corruzione legata a finanziamenti avuti dall’imprenditore Aldo Spinelli in cambio, secondo le accuse della procura, di concessioni portuali. Il Gip ha accolto la richiesta della difesa, considerando non più possibile la reiterazione del reato dopo che il presidente si era dimesso dalla carica.

L’ex governatore: “Ci difenderemo, agito sempre onestamente”

Giovanni Toti ha affidato ai social il commento sulla sua liberazione: “Ci difenderemo da ogni accusa. Con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, ma lasciamo una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranze. Quello che è accaduto in questi tre mesi è un processo alla politica: ai finanziamenti, trasparenti e legali, agli atti, anch’essi legali e legittimi, che abbiamo ritenuto necessari e utili a far crescere la nostra terra”, ha scritto l’ex governatore.

La difesa: “Scemati i motivi per la restrizione”

Toti è libero senza restrizioni. Sono grandemente scemati, come dice il gip, i motivi che giustificavano la custodia, con la chiusura delle indagini e con le dimissioni”. Lo ha spiegato l’avvocato dell’ex governatore, Stefano Savi, dopo la decisione del giudice Paola Faggioni di revocare la misura di custodia cautelare ai domiciliari all’ex governatore. Toti, secondo Savi, “ha accolto con soddisfazione la notizia e riprenderà la sua vita ordinaria da uomo libero. E’ stata una liberazione, in tutti i sensi”, ha aggiunto il legale. L’atto viene notificato a Toti ad Ameglia, nella sua abitazione, dove era ai domiciliari dal 7 maggio scorso. L’avvocato ha spiegato che “non residuano vincoli: Toti è un uomo libero. Aspettavamo questo provvedimento. Nelle ultime ore l’attesa era diventata intensa”.

Nessun rito abbreviato o immediato

Savi ha poi ribadito che l’ormai ex presidente di Regione non sceglierà ne il rito immediato, ne quello abbreviato, andando verso un processo ordinario che consentirà di riesaminare le intercettazioni e le prove esibite dalla procura e che dilaterà i tempi.

Biancofiore: “Libero solo dopo dimissioni, sconfitta della democrazia”

Duro il commento di Michela Biancofiore, senatrice di Noi Moderati: “Sono felice che Giovanni Toti abbia riacquistato la libertà, bene secondario solo alla salute. E’ evidente che la sua liberazione, arrivata solo dopo le sue dimissioni da presidente eletto della Regione Liguria, dimostri, quanto il suo arresto, a quali livelli sia giunta in Italia la politicizzazione della giustizia da parte di taluni magistrati. Specie se poi l’ex vicepresidente del Csm, targato Pd, va ad assumere senza remore incarichi nella società incriminata insieme a Toti, facendo passare l’idea che toghe. o giustizia vicina alle sinistre siano un’ancora di salvataggio. C’è da rabbrividire e da lottare per ristabilire in questo Paese condizioni accettabili di civiltà giuridica e di convivenza”, le parole dell’esponente del partito dell’ex presidente ligure.

FdI: “Toti ha governato bene”

Giovanni Donzelli, responsabile degli enti locali di Fratelli d’Italia ha voluto sottolineare, “il buongoverno di Giovanni Toti. FdI non impone candidati ed è impegnato con tutto il centrodestra a trovare la migliore soluzione per vincere in Liguria”. Duro il commento del ministro Daniela Santanchè: “Toti è tornato libero e il Pd si è preso il porto”, ha detto l’esponente di FdI con riferimento all’ingresso nel Cda della holding di Spinelli dell’ex deputato Davide Ermini.

Una triste storia italiana

Dal punto di vista tecnico la decisione del Gip era scontata e corretta: se Toti poteva reiterare il reato solo l’assenza di cariche istituzionali glielo poteva impedire, ma è una cosa che fa rabbrividire. L’ex governatore era indagato da cinque anni e poteva tranquillamente concludere la legislatura regionale, tra pochi mesi, andando a processo. Era quello che sosteneva Sabino Cassese, grande giurista, nel parere pro veritas prodotto in sede di Riesame, allorquando sosteneva la necessità di salvaguardare la sovranità popolare portando a termine l’esperienza governativa e per questo consentendo a Toti di riacquisire la libertà che presumibilmente la Cassazione gli avrebbe riassicurato. Ma ha dovuto dimettersi per tornare libero. E questo conferma, e non vale chiaramente solo per i politici, la necessità di rivedere il sistema di custodia cautelare italiano.

 

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