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ATP Montreal: arriva (anche) il forfait di Alcaraz

Dopo Novak Djokovic, anche Carlos Alcaraz si chiama fuori dal Masters 1000 canadese. Al suo posto entra Flavio Cobolli

Mentre il torneo olimpico si sta avviando verso la “zona medaglie”, arriva la notizia di un ritiro eccellente dal National Bank Open Presented by Rogers. Un secondo forfait di peso, dopo quello di Novak Djokovic annunciato il 30 luglio. Si tratta del numero 3 del mondo Carlos Alcaraz, che rinuncia a partecipare all’ATP Masters 1000 di Montreal in partenza dal prossimo 6 agosto. Motivazione ufficiale: affaticamento (fatigue).

La comunicazione – non certo totalmente inaspettata – giunge nel pomeriggio di giovedì, poco dopo la vittoria su Tommy Paul in virtù della quale Alcaraz ha raggiunto la semifinale a Parigi che giocherà venerdì contro Felix Auger-Aliassime. “È stata finora una stagione molto lunga per me” dice il campione in carica del Roland Garros e di Wimbledon “e a causa dell’accumulo di incontri e fatica non sarò in grado di giocare a Montreal quest’anno. Non vedevo l’ora di di tornare in Canada e godermi l’affetto degli appassionati. Spero di vedervi tutti a Montreal nei prossimi anni!”.

La direttrice del torneo Valérie Tétreault si è detta dispiaciuta dellìassenza di Carlos che “a 21 anni ha già vinto 15 titoli, di cui quattro Slam. I fan erano impazienti di rivederlo in azione all’IGA Stadium, ma siamo anche consci del fatto che ha un’estate piena di impegni ed è alla ricerca di un’impresa importante: vincere di fila L’open di Francia, Wimbledon e la medaglia d’oro olimpica. Il torneo rimane comuqnue estremamente competitivo, con la partecipazione della maggior parte dei migliori giocatori del mondo”.

La buona notizia dal punto di vista azzurro è che al posto di Alcaraz – che l’anno scorso a Toronto aveva perso ai quarti proprio da Paul – entra direttamente in tabellone Flavio Cobolli, alla sua prima partecipazione in Canada. Sempre giovedì sono arrivati i forfait di Francisco Cerundolo e Jiri Lehecka, sostituiti rispettivamente da Alexei Popyrin e Marcos Giron.

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