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Nel Museo del Mare a Trieste una scala elicoidale porterà al Mirador: il nodo allestimento

Nel Museo del Mare a Trieste una scala elicoidale porterà al Mirador: il nodo allestimento

Nel cantiere al Magazzino 26 fine lavori prevista nel 2025. Il sindaco: «Procedure complesse, acceleriamo»

TRIESTE. Il Mirador, l’elemento più riconoscibile che l’architetto Guillermo Vázquez Consuegra ha approntato al futuro Museo del Mare, è adesso raggiungibile da una scala elicoidale di cinque piani, montata dalla ditta Edilcostruzioni Srl nel corpo centrale del Magazzino 26. Arrivati in cima ai 133 gradini la vista si apre sul mare, altrimenti celato dalla prima fila di fabbricati del Porto Vecchio.

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«In un cantiere così grande non mancano le difficoltà, ma adesso vediamo di premere l’acceleratore», premette il sindaco Roberto Dipiazza, svelando la terrazza panoramica che entro settembre – da previsioni dei dirigenti – dovrebbe essere racchiusa da una leggerissima struttura in vetro.

Il primo cittadino dà appuntamento davanti all’ala nord del Magazzino 26, la sola parte finora inaugurata del polo museale dell’antico scalo. Indossato il caschetto giallo, sindaco e operai accompagnano Il Piccolo attraverso il cantiere finanziato dal ministero della Cultura con 33 milioni di euro per la realizzazione del nuovo Museo del Mare di Trieste.

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Il termine inizialmente fissato all’avvio del cantiere scadrebbe in autunno, ma negli ultimi mesi non sono mancate varianti al progetto originario, sicché il futuro contenitore museale della città non sarà completato prima del prossimo anno. «La conclusione dei lavori è prevista per febbraio 2025», comunica l’assessora ai Lavori pubblici Elisa Lodi, ricordando come il polo che nascerà nei 30 mila metri quadrati del Magazzino 26 sia «un’opera economicamente considerevole» e dal potenziale internazionale. I dettagli del progetto di Consuegra sono noti, allegati a render di geometrie luminose e squali sospesi in aria. Nella visione dell’architetto sivigliano il percorso espositivo si svilupperà in verticale, dall’alto verso il basso. L’ingresso è sulla facciata principale del magazzino, rivolta al mare: entrando si incontrano operai al lavoro, travi in acciaio e teli di plastica dove all’inaugurazione si troveranno biglietteria, bookshop e deposito.

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Nella sezione centrale ecco un cavedio inondato di luce, i basamenti per i due ascensori vetrati e, all’interno, una scala elicoidale da ottanta tonnellate che si inerpica trasversale su per l’intera architettura. I 133 gradini portano al futuro Mirador, la struttura trasparente che sarà aggiunta al corpo principale dell’edificio, in modo da recuperare una prospettiva sull’orizzonte. Il piano inferiore della struttura in vetro ospiterà un ristorante, quella superiore costituirà la terrazza panoramica. Tramite scale e rampe si potrà scendere, e raggiungere i tre livelli dedicati alle esposizioni permanenti, ai percorsi museali, alle aree relax, divise dalle antiche colonne in pietra calcarea smerigliate da raggi di luce.

I lavori sono ancora in corso. Il rivestimento in vetro del Mirador dovrebbe essere completato entro settembre, mentre per il cantiere interno servirà più tempo: i vari interventi comprendono la rimozione di parte dei solai al secondo e terzo piano, oltre a una porzione di quelli del corpo centrale, per far entrare lame di luce dall’attico vetrato. L’appalto prevede che i lavori coprano circa 20 milioni di euro sul costo complessivo: a vincerlo, nel 2021, fu Edilcostruzioni, con un ribasso del 20,2%.

Terminati i lavori strutturali, il polo dovrà essere allestito. Meno di un anno fa veniva inaugurata l’ala nord, di fatto il trasloco del vecchio Museo del Mare di Campo Marzio nei nuovi spazi al terzo piano del Magazzino 26. Nella stessa sezione, al pianterreno, è prevista la collocazione del Museo dell’Antartide, che coesisterà con la collezione del Lloyd. Il contenuto dell’ala sud, invece, è in fase di valutazione.

L’idea dell’assessore alla Cultura Giorgio Rossi è di trasferirvi il Museo di Storia naturale di via Cumano. Più una serie di manufatti della storia della navigazione e delle esplorazioni appartenenti a sodalizi e istituzioni – a partire da Autorità di sistema portuale e Nautico – con le quali «abbiamo trovato un accordo», conferma Rossi.

Ma restano delle perplessità. «Il cantiere – osserva l’assessore – ha avuto le sue criticità e dei ritardi: sui contenuti dovremo ragionare». «All’allestimento ci penseremo dopo: intanto adesso puntiamo a completare il cantiere entro l’anno prossimo», precisa il sindaco Dipiazza, salendo su per la nuova scala elicoidale.

Arrivati all’ultimo gradino, un groviglio di travi in acciaio lascia intendere il disegno della struttura in vetro del Mirador. Da lì la vista si apre oltre la prima fila di magazzini e cantieri del Porto Vecchio: verso il mare delle coste

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