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“I filler sono un vero problema, si pensa siano economici e meno invasivi, non è così. Aumentano i lifting”: parla il chirurgo dei divi Renato Calabria

Qual è lo stato di salute della chirurgia estetica? Quali sono gli interventi più richiesti e quali quelli da evitare? Ci pensa il chirurgo delle dive e dei divi Renato Calabria, 30 anni sulle spalle di onorata carriera, a sciogliere questi interrogativi.

Le statistiche ufficiali dell’American Society of Plastic Surgery – ha affermato Calabria a Il Corriere della Sera – confermano che c’è un trend generale di aumento dei lifting dell’8% dovuto allo svuotamento e perdita di volume con il ricorso ai farmaci per dimagrire. E c’è un aumento anche degli interventi meno invasivi eseguiti in anestesia locale quali lo ‘One Stitch Facelift’, che noi chiamiamo ‘Lunch Time Lift’, di cui sono pioniere. Oltre alla crescita del 8-10 % della lipo scultura-addominale e della ‘Corset Mini-addominoplasty’. A cui poi vanno aggiunti Botox ( quai 5 milioni di trattamenti nel 2023) e i filler (3,5 milioni). C’è un aumento anche del ‘Buccal Fat Pad Removal’, procedura di rimozione del grasso ai lati dal volto per conferire un aspetto più scolpito (8%)”.

E ancora: “Io sono ritenuto tra i massimi esperti nella rimozione dei filler, che sono un vero problema. Soprattutto in Italia le donne pensano di risparmiare e che siano meno invasivi, ma se da giovane riempi la pelle con acido ialuronico e fili semi-permanenti, poi la pelle si rilassa e quando fai la decostruzione è tutto più complicato. Idem se a 20 anni pretendi di avere un seno molto prominente, quando ne hai 40 anni non va più di moda e decidi di ridurlo, per eliminare la pelle rilassata, crei cicatrici”.

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