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A Padova condizionatori in 7 case su 10: blackout per gli extra consumi e bollette alle stelle

Il condizionatore è sempre di più un elettrodomestico necessario, alla stregua della lavatrice o del frigorifero.

A dirlo un’indagine Istat che svela un primato Veneto: siamo la regione che ne ha più in Italia. Il 70% dei veneti ha un impianto in casa che usa regolarmente, nonostante la bolletta che s’impenna e malgrado il grande rischio dei blackout, per il sovraccarico della rete elettrica che può portare allo stop della fornitura per pochi secondi, una manciata di minuti o addirittura delle ore.

Negli ultimi giorni ne sono stati segnalati in città, ad Abano e a Vigonza.

Settantamila colo in città

Da una rielaborazione dei dati Istat di Cna risulta che sui circa 900 mila padovani ben 443 mila abbiano un condizionatore e, in città, sono circa 70 mila quelli che godono di un impianto di climatizzazione domestico.

Dunque sette padovani su dieci ritengono indispensabile difendersi dal grande caldo estivo. «Il che significa – aggiungono da Confartigianato – che il settore energetico sta diventando sempre più cruciale, sia per le ragioni connesse ai cambiamenti climatici e alla necessità di operare la transizione energetica, sia per implicazioni di natura geopolitica e socio economica, rese ancora più evidenti dopo l’aggressione russa in Ucraina».

Crescono i costi in bolletta

Ma avere aria fresca in casa significa anche andare incontro a bollette pesanti. L’associazione dei consumatori Adico ha stimato che, nei 24 giorni di caldo tropicale di luglio, quando le temperature non sono mai andate sotto i 20 gradi neppure di notte, chi ha tenuto il condizionatore classe A acceso spenderà tra i 100 e i 180 euro in più in bolletta. E abbiamo appena superato luglio. Manca ancora l’intero mese di agosto da conteggiare.

«Ricordiamo che in media un condizionatore accesso per 12 ore richiede un esborso di circa 3 euro – riferisce Carlo Garofolini, presidente Adico – Mentre per lo stesso tempo con un ventilatore si spendono tra 25 e 60 centesimi: un risparmio non indifferente. Invece temiamo una stangata ancora maggiore nelle prossime settimane, se dovesse continuare la calura di questi giorni. In linea di massima, sette famiglie su dieci si ritroveranno nella prossima bolletta un notevole extracosto».

Le manutenzioni

Al netto delle bollette e dei pericoli di blackout, c’è poi la questione manutenzioni da non sottovalutare. A gennaio 2020 è entrata in vigore la normativa che prevede pesanti sanzioni per chi installa gruppi frigo, condizionatori e pompe di calore fai da te. Le multe non ricadono solo su chi effettua l’installazione, ma anche sul proprietario del condizionatore se non si avvale di artigiani dotati delle certificazione previste.

«La nuova normativa – spiega Luca Montagnin, presidente Cna – vuole scongiurare il più possibile la concorrenza sleale del mercato affidandosi a persone competenti e in possesso delle certificazioni. Tanto più che gli abusivi sono circa il 30%. Quello che le persone devono sapere è che i condizionatori, le pompe di calore e i gruppi frigo contengono al loro interno i gas fluorurati che sono tra i maggiori responsabili dell’effetto serra e quindi è importantissimo che vengano manipolati con cura e smaltiti correttamente.

Cosa ancora più importante è l’utilizzo corretto del climatizzatore che, soprattutto in ufficio e nei luoghi aperti al pubblico, deve rispettare precise norme per tutelare la salute delle persone ed evitare la cosiddetta “Sindrome dell’edificio malato”, caratterizzata da bronchiti, mal di gola, dolori addominali, lombalgie, raffreddori. Inoltre l’uso scorretto degli impianti e il mancato rispetto delle norme può portare anche a infezioni causate da batteri e altri agenti patogeni presenti nei filtri non puliti, il più diffuso è la legionella, che può essere perfino letale nelle persone più deboli».

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