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L’appello dei medici: rivolgersi al Pronto soccorso solo per le emergenze, si devono limitare gli accessi inappropriati

UDINE. Da un lato l’appello ai pazienti di rivolgersi con fiducia ai sostituti dei medici di medicina generale per limitare gli accessi inappropriati ai Pronto soccorso «che in questo periodo devono fare fronte a grossi carichi di lavoro», dall’altro quello indirizzato alla Regione per «contrastare la burocrazia e dare risposte concrete a un settore ancora alle prese con troppe criticità».

Il presidente dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Udine, Gian Luigi Tiberio torna all’attacco ricordando che i problemi già segnalati non sono ancora stati risolti.

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Le norme nazionali

Per la referente della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità, Gianna Zamaro però «la Regione, che condivide l’appello rivolto ai pazienti, la sua parte l’ha fatta fino in fondo e se alcuni problemi sono ancora presenti è perché ci sono adempimenti burocratici dettati da norme nazionali sui quali ovviamente non c’è modo di intervenire».

I problemi

Secondo Tiberio invece, come cantavano Ruggeri, Tozzi e Morandi, quando vinsero Sanremo nel lontano 1987 “Si può dare di più”: «Noi medici - spiega - cerchiamo di fare del nostro meglio, tra mille difficoltà e intralci burocratici per fornire una risposta ai nostri pazienti. Abbiamo però bisogno di aiuto per poter migliorare la nostra attività quotidiana. Da mesi – precisa – abbiamo messo sul tavolo le criticità ancora presenti, ma abbiamo anche presentato alcune possibili soluzioni che, se attuate, possono portare importanti benefici concreti in tempi brevi».

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Dalla totale dematerializzazione delle ricette, alla gestione separata delle “prime” visite specialistiche e di quelle “di controllo”, passando per il governo delle priorità e la durata delle impegnative, i problemi segnalati dall’Ordine sono diversi: «Noi abbiamo sempre cercato un dialogo costruttivo, anche al nostro interno, tant’è che abbiamo chiesto la collaborazione di tutti i professionisti della sanità per apportare contributi concreti. Purtroppo, però, i nostri appelli e i nostri suggerimenti sembrano essere caduti nel vuoto. Siamo in attesa di risposte che auspichiamo arrivino rapidamente. Il nostro obiettivo è migliorare il sistema a vantaggio degli utenti, ma anche per riuscire a svolgere al meglio la nostra professione».

Il tavolo

Un obiettivo condiviso anche dalla Regione: «Siamo sempre stati vicini a tutti i sanitari compresi i medici di medicina generale e abbiamo anche portato avanti una campagna sulla dematerializzazione sia delle prescrizioni che delle impegnative aprendo anche un tavolo che ha coinvolto tutti i soggetti interessati. Fermo restando il fatto che la dematerializzazione non risolverà tutti i problemi, siamo pronti ad affrontare anche il tema della riorganizzazione territoriale come da decreto ministeriale dialogando con gli ordini e le organizzazioni sindacali valutando l’apporto nelle case di comunità e sul territorio: un’altra sfida che vogliamo vincere con il coinvolgimento di tutti nell’interesse dei cittadini».

Fiducia ai sostituti

Ordine dei medici e Regione fanno fronte comune per ridurre gli accessi inappropriati ai Pronto soccorso: «Ci rendiamo conto del rapporto di fiducia che intercorre tra un paziente e il suo medico di famiglia, ma i colleghi che ci sostituiscono durante le ferie sono professionisti seri e preparati a cui i pazienti si devono affidare, senza affollare inutilmente i Pronto soccorso», sottolinea Tiberio.

Anche negli ospedali sono scattate le ferie per i camici bianchi e «soprattutto nei Pronto soccorso - aggiunge - medici e infermieri devono far fronte a grossi carichi di lavoro, a volte affrontando accessi inappropriati. Per far funzionare il sistema non basta la collaborazione tra ospedali e medicina del territorio, anche i pazienti - conclude - devono partecipare e possono farlo fidandosi dei medici di medicina generale che ci sostituiscono nel periodo delle ferie».

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