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La difficile vita degli alberi di via Fabio Severo a Trieste, fra automobili e incuria

La difficile vita degli alberi di via Fabio Severo a Trieste, fra automobili e incuria

foto da Quotidiani locali

TRIESTE In via Fabio Severo è in corso una piccola lotta fra uomo e natura. La manutenzione degli alberi posti ai lati della strada che dal centro città conduce verso San Cilino è messa a dura prova dall’incuria e dal comportamento di alcuni automobilisti, ai quali della manutenzione pare non importare molto, per usare un eufemismo. Certo, non è la prima volta che si verificano episodi di questo genere e il rispetto per le specie vegetali da sempre fa segnare qualche defezione. Ma in via Fabio Severo, complici le sue caratteristiche peculiari, il problema sta assumendo nelle ultime settimane proporzioni inedite.

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Nella parte centrale della strada – dall’angolo con via del Coroneo a quello con vicolo del Castagneto – è iniziata da poco tempo la manutenzione degli alberi, opera che rientra nel più ampio programma di bonifica e piantumazione promosso dal Comune. Bene. Solo che l’intervento dev’essere realizzato in una delle arterie più trafficate della città. E fare i conti con un flusso costante di automobili e motorini in cerca di posteggio, visti anche i numerosi supermercati presenti nella zona.

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I due fronti

I fronti aperti infatti sono almeno due, uno per marciapiede. Partiamo da quello a sinistra per chi sale, dove sta venendo effettuata la manutenzione e in cui si trovano i supermercati sopracitati. Il Comune ha previsto un divieto di sosta e di fermata lungo tutto il tratto di strada, scattato a metà luglio e valido fino al termine dei lavori. Basta tuttavia percorrere via Fabio Severo nelle ore di punta per constatare il mancato rispetto dell’interdizione. Le macchine e i motorini si posteggiano lo stesso, improvvisando manovre estemporanee a pochi passi dagli operai in movimento.

A ciò si aggiunge il fattore incuria. La manutenzione ha portato a sostituire i precedenti esemplari presenti sulla strada: lavori stradali di oltre vent’anni fa ne avevano completamente inglobato le radici, costringendo così ad abbatterli. Gli alberi saranno sostituiti in autunno ma, nel frattempo, l’intervento diventa il pretesto per gettare nella conca di tutto: si notano le sempiterne sigarette, ma anche menù di pizzerie, sacchetti di plastica e cartacce d’ogni genere. Un assortimento che poi gli operai s’incaricano di smaltire.

Non va meglio sull’altro marciapiede. Anzi, se possibile va ancora peggio, perché i posteggi a pettine facilitano il contatto tra le macchine e la superficie in cui sono piantati gli alberi. Tanto che non è raro scorgere in quest’ultima i segni di uno pneumatico, i quali dunque testimoniano l’avvenuto passaggio di un’automobile sopra al terriccio. Accanto alle tracce delle gomme, anche da questa parte non mancano cartacce e rimasugli vari. I vecchi platani assistono impotenti allo spettacolo.

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