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Breme piange il suo medico, ucciso a 63 anni dall’infarto

Breme piange il suo medico, ucciso a 63 anni dall’infarto

foto da Quotidiani locali

BREME. Carlo Eugenio Bonetti, medico di base a Pieve Albignola, Scaldasole e Valeggio, è morto l’altra sera all’età di 63 anni a causa di un infarto nella sua abitazione di cascina Cona, nelle campagne di Breme. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione prima del figlio Alessandro e poi dei paramedici del 118: in cascina era atterrato anche l’elisoccorso, ma nel frattempo il medico era deceduto.

Il dolore

La scomparsa ha gettato nello sconforto i familiari di Bonetti: dai figli Eleonora, 21 anni, e Alessandro, 19 anni compiuti ieri, al fratello minore Leonardo Antonio, comico, cabarettista e attore (noto al grande pubblico con lo pseudonimo di Leonardo Manera), fino alla cognata Dorothy Titonel e al suocero Renato Titonel. La salma riposa nella casa funeraria “Mario Guala” di Mede: la cerimonia funebre si terrà lunedì, alle 9, nella chiesa parrocchiale di Breme. Poi la salma sarà trasportata al tempio crematorio di Pavia.

Bonetti, che si era laureato in Medicina e Chirurgia nel 1992 a Pavia specializzandosi poi in Otorinolaringoiatria a Milano, era molto conosciuto nella bassa Lomellina. Oltre a essere medico di base nei tre Comuni, gestiva lo studio di otorinolaringoiatra a Mede e a Sannazzaro.

«La mia famiglia è affranta – dice il suocero Renato –. Sei anni fa avevamo perso mia figlia Agnese, scomparsa all’età di 47enne a causa di una pancreatite: il marito Carlo Eugenio aveva subìto un duro colpo, anche se io, i suoi figli e l’altra mia figlia abbiamo sempre cercato di stargli vicino. Ora questa altra tragedia. Giovedì sera mio genero si è sentito male in casa ed è stato subito aiutato dal figlio Alessandro e dalla sua fidanzata. Poi Carlo Eugenio è stato rianimato anche dai paramedici del 118, mentre in cascina arrivava l’elisoccorso. Purtroppo, non c’è stato nulla da fare e l’elicottero è ripartito senza mio genero, che era già spirato».

Il fratello Leonardo, informato mentre si trovava in Austria, è arrivato ieri sera a Breme. Profondo cordoglio ha suscitato la morte di Bonetti in tutta la bassa Lomellina. «Carlo Eugenio – dice la sindaca di Breme, Cesarina Guazzora – ha sempre svolto il suo lavoro con dedizione e impegno: affidabile e disponibile, metteva a disposizione degli altri le sue elevate capacità professionali. Molto spesso i pazienti si piazzavano davanti alla cascina per attenderne il rientro e farsi visitare lì su due piedi: Carlo Eugenio non si è mai tirato indietro, malgrado fosse anche tarda sera. Ora, da parte nostra, possiamo solamente stare vicino ai figli Eleonora e Alessandro, come una vera famiglia, in modo che possano superare questo momento brutto, avvenuto purtroppo pochi anni dopo la scomparsa della loro mamma».

Bonetti era rimasto comprensibilmente molto scosso dalla perdita della moglie tanto da dedicarle un libro, “La teoria degli snodi-Una vita perfetta”, che in copertina riporta i genitori e i due figli che giocano spensierati con il loro cane. «Voglio lasciare – scriveva Bonetti – qualcosa di scritto che possa raccontare ai miei ragazzi cosa è successo nel periodo della prematura scomparsa della loro madre e di come il padre abbia dovuto inventarsi tutto, a partire dal rapporto con loro che erano solo bambini».

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