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I sindaci del Muson al Governo: «70 milioni di ristori per i danni causati dalle esondazioni»

I sindaci del Muson al Governo: «70 milioni di ristori per i danni causati dalle esondazioni»

Lettera al  ministro Musumeci dei primi cittadini di 17 comuni tra Treviso e Padova: «Subito risorse e investimenti in sicurezza. Qui ogni volta che piove sale l’ansia»

Diciassette sindaci uniti per chiedere al Governo i rimborsi ai cittadini colpiti dalle recenti alluvioni e maggiore sicurezza per il territorio. Il 3 agosto mattina, nella sala consiliare del municipio di Camposampiero, non mancava nessuno dei sindaci dei Comuni attraversati dal Muson dei Sassi e dall'Avenale e, da Asolo fino a Cadoneghe, la richiesta del neonato coordinamento dei sindaci, guidato da Katia Maccarrone per il Padovano e da Stefano Marcon per la Castellana, è stata unanime: «Chiediamo al Ministro per la protezione Civile Nello Musumeci che vengano al più presto definite le procedure per la richiesta dei ristori e soprattutto che siano destinate adeguate risorse. Le conseguenze della rotta del Muson dei Sassi e degli allagamenti sono pesanti per tantissime famiglie e imprese che devono affrontare ingenti spese di ripristino dei danni subiti».

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La lettera al ministro

La lettera, inviata al Ministro Musumeci, ma anche al neocapo della Protezione Civile Fabio Ciciliano, ai parlamentari delle provincie di Padova e Treviso ed alla Regione, Luca Zaia in primis, è il frutto di una forte unità tra i sindaci delle zone colpite dalle esondazioni che comprendono, da nord a sud, Asolo, Riese Pio X, Castello di Godego, Castelfranco Veneto, Resana, Loreggia, Piombino Dese, Camposampiero, Santa Giustina in Colle, Borgoricco, Massanzago, San Giorgio delle Pertiche, Villa del Conte, Campodarsego, Vigodarzere, Villanova di Camposampiero e Cadoneghe.

I danni, con gli eventi di maggio e giugno, sono stati notevoli.

«Solo a Castelfranco» ha ricordato il sindaco Stefano Marcon, «i privati hanno subito danni per 40 milioni di euro».

«Qui a Camposampiero, tre importanti aziende hanno visto azzerata l'attività ed una cinquantina di famiglie si sono trovate l'acqua in casa»,

Nel Camposampierese, considerati i danni dell'agricoltura si va oltre i 20 milioni di euro di danni mentre il sindaco di Asolo, Franco Dalla Rosa, ha dichiarato che il suo territorio ha subito «danni per 10 milioni di euro, di cui 9 ai privati, con 100 garage allagati, 300 famiglie ed un totale di un migliaio di persone coinvolte».

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Solo per i tre Comuni principali quindi, Camposampiero, Castelfranco Veneto ed Asolo, la cifra dei ristori richiesti supera i 70 milioni di euro.

«Più sicurezza»

Oltre ai soldi per famiglie ed imprese, i sindaci chiedono con urgenza, più sicurezza. «Nonostante siano stati realizzati interventi negli anni scorsi», sostengono i diciassette firmatari, «gli eventi metereologici sempre più pesanti hanno dimostrato che non siamo in sicurezza. E' forte tra la popolazione dei nostri Comuni l'insicurezza per il prossimo futuro».

Nella lettera quindi, si chiedono «investimenti per incrementare le casse di laminazione, consolidare i tratti di arginatura e rimuovere le barriere in alveo che rallentano il deflusso ed aumentano la pressione sugli argini».

«Chiediamo», ha aggiunto Katia Maccarrone, «che nell'ambito dell'Emergenza dichiarata dal Consiglio dei Ministri il 3 luglio scorso, siano assegnate adeguate risorse finanziarie e vengano assegnati poteri commissariali per la realizzazione, in tempi più rapidi, degli investimenti previsti per la prevenzione del rischio residuo nelle nostre aree territoriali afferenti il Muson dei Sassi e l'Avenale».

«Dobbiamo fare sentire le nostre comunità più sicure - ha ribadito il primo cittadino di Castelfranco Stefano Marcon. Ad ogni nuvola in arrivo ormai, tra la popolazione sale l'ansia. Con i colleghi sindaci ci ritroveremo presto e stiamo già preparando un sistema di allertamento automatico ai cittadini. Senza dover quindi attendere i provvedimenti del sindaco, responsabile della protezione civile, i cittadini verranno avvisati in tempo reale di possibili pericoli da allagamenti».

L'evento eccezionale ormai non è più tale. «Dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza, notte e giorno», ha concluso Katia Maccarrone, «ma servono investimenti e decisioni urgenti».

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