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Regole a buone maniere: a passeggio per Udine con gli “street tutor”

Gilet giallo ad accompagnarli, o meglio, a segnalarli, riflesso catarifrangente a restituire un’immagine tendenzialmente rassicurante dei dodici addetti impiegati dalla Top secret, società specializzata in attività di prevenzione dei rischi in spazi pubblici.

Gli spazi d’azione, quelli del centro: da via Mercatovecchio a piazza Libertà, da via Vittorio Veneto fino a piazza San Giacomo.

Ieri il via al secondo fine settimana di attività per gli street tutor voluti dal Comune per sensibilizzare la cittadinanza, e non solo, su ordinanze e regolamenti in vigore in città.

Alle 19 il ritrovo, per tutti, nella sede della Polizia municipale. Insieme a loro il comandante Eros Del Longo: «Il fatto di vedere le vostre divise aumenta la percezione della sicurezza. State facendo qualcosa che è apprezzato dalla cittadinanza, un servizio prezioso per la collettività». Servizio tranquillizzante, informativo, volendo anche deterrente.

Da lì il via alle operazioni, divisi in gruppetti, sparsi nelle aree più frequentate del centro. La pioggerellina, incalzante, segue i passi dei vari addetti.

Li seguiamo, percependo gli sguardi attorno. Incuriositi, ma non troppo. «La scorsa settimana, alla gente, questo servizio sembrava più strano – ci spiega Moussa Bouzahzah, tutor di nazionalità algerina residente a Cormons –, adesso però vedo maggior comprensione».

In mano, l’educatore porta con sé il nuovo Regolamento di polizia e sicurezza urbana, sul petto reca un qr code dal quale è possibile estrapolare il medesimo documento. Divieti, consigli e buone pratiche: tutto è riportato in maniera schematica, sintetica, chiara. Il tutto finalizzato a una civile e rispettosa convivenza.

Passeggiamo ancora, ecco un altro gruppetto. Incontriamo Sabrina Stroili: da 33 anni vive in Friuli. «Nella maggior parte dei casi – ci racconta – l’iniziativa viene vista di buon occhio. Dopotutto diamo delle informazioni utili. La gente si sente più tutelata. In tanti ci fanno i complimenti».

Ecco allora una turista farsi avanti, viene da Torino: meravigliata, si rallegra della soluzione. Ad adottarla, in precedenza, erano state anche le vicine Jesolo e Padova.

Passa anche il sindaco Alberto Felice De Toni, saluta, dà il suo benestare. Walkie talkie per coordinarsi, le info da scambiare, in fondo in fondo, poche.

Poca la gente, causa maltempo, non troppo da fare. “Keep calm and enjoy Udine”: recitano i gilet gialli. Noi, quindi, ci godiamo la città, ne percorriamo i meandri storici in compagnia dei tutor. «Andiamo da questa parte», una delle istruzioni, «in piazza San Giacomo». Puntiamo verso il Duomo.

Lo sguardo, va a Borgo stazione. Il servizio dei tutor, laggiù, non è attivo. Non ancora. Qualora il progetto desse buoni frutti, allora sì che si andrebbe ad ampliare il loro terreno di competenza. Raggiungiamo via Vittorio Veneto, torniamo indietro, tutto tranquillo. Nessun problema.

E, se ce ne fossero stati, la procedura standard non avrebbe tardato ad attivarsi.

Nell’operato dei “dodici”, infatti, non è previsto intervento diretto in caso di problemi legati all’ordine pubblico: in queste situazioni, gli addetti hanno il compito di avvisare il 112 o la polizia locale. Gli street tutor saranno attivi per altre sei settimane con range orario che andrà dalle 19 circa alle 23.

L’iniziativa ha un costo di circa 20 mila euro e va ad aggiungersi alle altre azioni messe in campo dalla giunta De Toni per migliorare la sicurezza dei quartieri.

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