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Rischia di annegare in mare: salvato dal bagnino di 17 anni

TRIESTE «L’ho visto in difficoltà, in seria difficoltà, e non ci ho pensato due volte... mi sono buttato. D’altronde sono qui per questo, ho fatto il mio dovere». Se lo ricorderà a lungo, il giovane Gabriele Facchettin, quel suo gesto: venerdì ha salvato la vita a una persona che stava rischiando di annegare, un giovane straniero tra i venti e i trent’anni. E lo ha fatto proprio nel suo secondo giorno di lavoro da bagnino e il primo al Ferroviario.

Facchettin, diciassette anni, è uno studente del liceo linguistico Carducci Dante. Ha la passione per il basket (la prossima stagione giocherà con il San Vito), e questa estate ha pensato di impegnare il proprio tempo libero lavorando per conto della “La.Se.”, cooperativa sociale triestina che, tra i vari ambiti, fornisce servizi di assistenza ai bagnanti in varie piscine e stabilimenti balneari del litorale di Trieste e Muggia, sia pubblici che privati. Al giovane Gabriele è stato assegnato il bagno Ferroviario.

Erano circa le quattro del pomeriggio di venerdì quando il ragazzo ha notato un individuo a circa un centinaio di metri dalla riva, con a fianco una canoa rovesciata. Si agitava e faceva fatica a stare a galla. Evidentemente non sapeva nuotare. L’uomo non si trovava esattamente davanti allo specchio d’acqua antistante il bagno Ferroviario, bensì nei pressi nella parte accanto dinnanzi al terrapieno di Barcola.

«Ero nella mia postazione – racconta il diciassettenne – la situazione era assolutamente tranquilla. A un certo punto ho sentito in lontananza una sorta di lamento. Non proprio delle grida, ma appunto un lamento. Sulla destra, sulla spiaggia libera alla balneazione, c’erano delle persone che si agitavano, urlavano “aiuto aiuto” e facevano segno indicando una persona in mare. Era da sola e con la canoa cappottata, ma non riusciva a stare a galla. Ho pensato che se non fossi intervenuto immediatamente sarebbe finita male...».

Gabriele si tuffa e raggiunge rapidamente il bagnante in difficoltà. «Era cosciente e stava bene – ricorda il giovane bagnino – l’ho tranquillizzato dicendo di non preoccuparsi che ora c’ero io lì con lui. Quindi l’ho afferrato per le ascelle e, con le tecniche del salvamento che ho imparato, ho iniziato a nuotare verso la riva. In quel momento è giunto in aiuto un motoscafo con dei bagnanti a bordo che si erano resi conto del pericolo».

La persona viene portata a riva: non dà segni di malessere e dunque nessuno allerta il 112. «Stava bene anche se era provato da quanto gli era successo», ripercorre il diciassettenne Gabriele. Il bagnino non è riuscito a scoprire l’identità dello sconosciuto: un turista? Mistero. Ciò che si sa è che era straniero, dalle pelle scura e dai tratti mediorientali. Ma poco importa. «Quel che è importate è che sia salvo – spiega Facchettin – alla fine mi ha ringraziato in tutti i modi».

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