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Invalida totale riceve una bolletta dei rifiuti da 246 euro, la denuncia della figlia: «I conti non tornano»

Invalida totale riceve una bolletta dei rifiuti da 246 euro, la denuncia della figlia: «I conti non tornano»

Il caso, a Pordenone, riguarda l’importo della Taric: «Nel secco di mia madre, che ha 93 anni, sono stati segnati i pannoloni, ma usiamo il contenitore dedicato»

PORDENONE. Dopo le associazioni e le categorie economiche, gli utenti. Alle prese con le bollette più alte, ma anche con fatture difficili da comprendere sono anche per persone più fragili: anziani e disabili.

Un caso particolare che riguarda la bolletta dei rifiuti di prossima scadenza, la segnala una pordenonese (M.C.F le iniziali) la cui mamma, 93 anni, è invalida al 100 per cento e vive con un assistente famigliare in centro.

«Segnalo il caso perché mi chiedo se ci sia stato un errore nella fatturazione, diversamente temo che questo potrebbe accadere a molte altre persone – spiega la pordenonese –. Mia mamma, che è sola e invalida al 100 per cento, ha 93 anni e ha bisogno dei pannoloni per l’incontinenza. Per questa ragione, già da alcuni anni abbiamo richiesto il contenitore apposito alla Gea, così da poter smaltire il materiale, che viene opportunamente raccolta. L’altro giorno è arrivata la bolletta della Taric e l’importo è esorbitante: 246,11 euro».

Più del doppio rispetto al passato. «Esaminando la fatturazione, si vede che a mia mamma è stata attribuito in un anno un quantitativo del secco pari a 1800 litri, contro i 240 che spettano di minimo a chi vive da solo».

Come è possibile, si è chiesta la signora? «L’unica spiegazione possibile è che siano stati conteggiati i pannoloni, ma noi utilizziamo solo il contenitore dedicato per quelli». E il regolamento comunale prevede che questo tipo di rifiuto, se conferito nel contenitore richiesto al gestore, non viene conteggiato nella tariffa.

«Il problema che riguarda mia mamma – spiega la signora – potrebbe potenzialmente interessare un sacco di anziani per cui mi auguro che vengano fatti controlli, visto che le persone anziane, con problemi di invalidità e incontinenza sono tante». La signora naturalmente chiederà spiegazioni alla società e cercherà di venire a capo della nuova tariffa e invita chi si trova nella sua stessa condizione a fare altrettanto.

Intanto la società che gestisce il servizio e che incassa anche le bollette ha dilazionato di 15 giorni – fino al 25 agosto – il termine ultimo per pagare la prima rata della tariffa corrispettiva (o un’unica soluzione).

Questo significa che chi ancora non ha ricevuto “il conto” per l’anno in corso e il saldo dello scorso – e sono ancora tanti, tra privati e associazioni – non pagherà eventuali penali se dovesse versare entro il nuovo termine stabilito.

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