Muore cinque giorni dopo la visita: tre medici indagati per omicidio colposo
«Torni domani» gli avrebbero detto al Pronto soccorso del San Martino. L’ha fatto, poi cinque giorni dopo Elvi Sommacal è morto, nella sua casa di Limana. Aveva 55 anni e sembrava stesse bene, al di là di un guaio (risolvibile) al tendine di Achille.
Sono tre gli iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Marta Tollardo. Due medici del reparto di emergenza di viale Europa e un’ortopedica: la cadorina M.B.; il campano A.C. e la bellunese R.B. I reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica sono quelli di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario e bisognerà capire se il comportamento dei sanitari ha influito o meno sul decesso di un elettricista che, almeno apparentemente, non aveva altri problemi.
La magistratura ha disposto l’autopsia per avere questa risposta e martedì 6 agosto Tollardo conferirà l’incarico al medico legale Antonello Cirnelli, che come spesso gli accade salirà a Belluno dal suo studio di Portogruaro. Insieme a lui, l’ortopedico Gian Paolo Ferrari e il cardiologo Cosimo Perrore. Attraverso i rispettivi difensori di fiducia, i tre indagati potranno a loro volta nominare un consulente di parte.
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Stessa opportunità per la famiglia Sommacal, che naturalmente è la prima interessata a capire cosa è successo e perché è successo. Eseguito l’esame autoptico, ci vorranno novanta giorni per avere i primi risultati e permettere al magistrato di decidere per la richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione e potrebbero anche non bastare.
La prima ipotesi era quella dell’infarto, dopo che sabato scorso la moglie l’aveva trovato senza vita sotto la doccia. A distanza di qualche giorno, il sospetto più fondato è quello che Sommacal abbia avuto un’embolia. Occorrerà verificare che farmaci gli sono oppure non gli sono stati somministrati. Un anticoagulante può fare la differenza.
Sicuramente negli ultimi tempi Sommacal lamentava un guaio al tallone di un piede. Ne avrebbe parlato con il suo medico di base per poi decidere di rivolgersi al Pronto soccorso. Ci è andato in serata e i medici di turno gli avrebbero suggerito di ripassare il giorno dopo per fare tutte le visite necessarie. Il paziente accetta il consiglio e ripassa con calma. I sanitari lo vedono e gli prescrivono la terapia, che ritengono più adeguata, prima di dimetterlo.
Sommacal torna a casa e riprende il suo lavoro, ma cinque giorni dopo perde la vita.Va a farsi una doccia e la coniuge lo trova esanime. Un decesso talmente inatteso che muove i carabinieri di Borgo Valbelluna e, di conseguenza, la magistratura, che dispone l’autopsia. Sommacal si occupava di impianti elettrici, ma anche di volontariato. Era uno dei punti fermi della Pro loco di Limana e, pochi giorni prima della sua scomparsa, stava lavorando nell’area in cui si svolge la sagra. Indossava un tutore alla gamba, che lo aiutava a camminare, proprio per il fastidio al tendine d’Achille. Per il resto, era in buona salute.