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Autista di bus aggredito da un passeggero a Longarone

Attimi di paura per un autista di Dolomitibus che nella mattina di venerdì 2 agosto a Longarone è stato aggredito da un utente che lo accusava di non essersi fermato all’area preposta intimandogli di fare marcia indietro per riportarlo a casa.

«Sono ancora scosso, a un giorno di distanza», ci racconta il conducente del mezzo pubblico all’indomani di quanto accaduto. «Devo ammettere che ho avuto paura e ancora ora ho un malessere generale».

Il fatto

L’autobus per Podenzoi di Dolomitibus è transitato in orario per il centro di Longarone. Ma essendo giornata di mercato, la fermata istituzionale è occupata da una bancarella, mentre gli utenti che devono prendere il mezzo devono spostarsi più avanti. «

Io sono passato in orario davanti alla mia fermata, ma essendo occupata dal mercato, ho proceduto lentamente per verificare se più avanti c’erano degli utenti che mi facevano il segno di fermarsi, alzando la mano», precisa il conducente che poi continua a raccontare.

«Non avendo visto nulla, ho proseguito verso Podenzoi per poi tornare indietro a Longarone intorno alle 11.20. Alla fermata, dall’altro lato della strada in direzione Belluno, quindi sono salite cinque persone anziane, tre uomini e una donna e hanno iniziato a inveire contro di me, accusandomi di averli lasciati a piedi e intimandomi di fare dietrofront per riportarli a Podenzoi».

Logicamente l’autobus non poteva fermarsi ed è quanto l’autista ha cercato di spiegare ai passeggeri che però non hanno sentito ragione. «Ad un certo punto uno dei cinque, che mi diceva: “Te lo dico con le buone adesso giri l’autobus e mi porti a Podenzoi”, ha appoggiato a terra lo zaino aprendone una tasca», prosegue il racconto il dipendente di Dolomitibus, «e in quel momento per come si erano messe le cose ho temuto che potesse estrarre qualcosa».

A quel punto l’uomo si è scaraventato contro l’autista superando anche la paratia che lo separa dal pubblico. «Mi ha preso per il braccio e cercava di togliermi le chiavi per fermare l’autobus».

A dare una mano all’autista le uniche due passeggere che erano già a bordo al momento del fatto, vale a dire la mamma del conducente e una addetta all’assistenza della clientela di Dolomitibus. «Quando ho visto che l’uomo ha iniziato a prendere per le braccia mia mamma, mentre l’assistente lo tirava per la maglietta per fermarlo, ho avuto paura e così ho ricordato all’uomo che c’erano le telecamere a bordo e che lui stava aggredendo un autista e stava interrompendo un pubblico servizio. E allora si è calmato».

Nel frattempo le due passeggere hanno chiamato i carabinieri che quando sono arrivati hanno sentito tutti i presenti. La corsa ha avuto un ritardo così di oltre due ore, visto che soltanto dopo le 13 ha ripreso il suo percorso.

«È la prima volta che mi capita una cosa del genere», commenta il dipendente di Dolomitibus. «In qualche altra corsa mi è capitato di sentirmi insultare per tutto il tragitto da alcuni utenti, ma mai ero stato aggredito. Devo dire che la giornata, dopo questo episodio, è stata molto dura, perché ero molto scosso come lo sono anche oggi. Ho avuto grande timore per me, ma anche per mia mamma che ha cercato di difendermi», conclude l’autista che sabato era al lavoro.

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