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Parco fotovoltaico in via Crimea a Padova, ecco i primi pannelli. Ma è polemica

Parco fotovoltaico in via Crimea a Padova, ecco i primi pannelli. Ma è polemica

foto da Quotidiani locali

All’annuncio dell’inizio dei lavori, è seguito sgomento: il parco fotovoltaico di via Crimea a Padova continua a sollevare polemiche da parte dei residenti che in questi giorni hanno visto la messa in posa dei primi pannelli solari negli spazi dell’ex Campo di Marte del rione Palestro. «Ma se continuano così, non ci sarà spazio per i filari di alberi che avevano promesso», osserva la residente di uno dei palazzi che si affacciano sul futuro parco solare.

«La settimana scorsa abbiamo visto gli operai al lavoro mentre posavano le prime infrastrutture per l’installazione definitiva dei pannelli», racconta la donna, «e li abbiamo visti partire da in fondo, dalla strada ferrata. Poi si sono avvicinati sempre di più, finché non ce li siamo trovati ad installare pannelli anche a ridosso della nostra proprietà».

Se il racconto fornisce una prospettiva sulla vicenda, le foto sono ancor più chiare. Dalle immagini scattate dai residenti si notano infatti i filari di pannelli che si stendono per decine di metri, fin sotto alla siepe dei condomini che sorgono al limitare di via Crimea. Tra le infrastrutture e la siepe ci sono appena pochi metri. «Nei progetti che ci erano stati mostrati – spiega la residente – ci era stato detto che tra i pannelli e la siepe sarebbe stato piantumato un filare di alberi, di spino di Giuda per l’esattezza. Ma è chiaro che allo stato attuale lo spazio per gli alberi, non sembra esserci».

Il progetto presentato ancora lo scorso inverno – dopo l’abbattimento di alcune decine di alberi nell’area dell’ex scalo ferroviario di proprietà di Ferrovie dello Stato – prevede la piantumazione di circa trecento tra alberi e arbusti sul limitare del parco fotovoltaico.

L’obiettivo è quello di mitigare il rumore in arrivo dalla strada ferrata operativa (in cui passa anche l’alta velocità) nonché fungere da barriera contro il calore generato dall’impianto energetico. Il parco è stato voluto dal Gruppo Fs, proprietario del terreno dell’ex scalo merci. La produzione prevista è di 4,4 Mw di potenza grazie a 9.568 pannelli fotovoltaici.

Ha trovato contro però i residenti del quartiere Palestro, oltre a diversi comitati, soprattutto per l’abbattimento – non annunciato – di quasi un centinaio di alberi in uno degli spazi in cui si estenderà il parco.

Gli stessi comitati di quartiere hanno anche sollevato dubbi riguardo al progetto, soprattutto per l’impatto che la deforestazione e l’installazione dei pannelli potrebbe avere sulle temperature della zona: «Per questo ci è stato detto che gli immobili qui in zona hanno già perso un terzo del loro valore», conclude la residente.

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