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Il pub San Tommaso tira i remi in barca: «Troppe polemiche, fermiamo la musica»

Il pub San Tommaso tira i remi in barca: «Troppe polemiche, fermiamo la musica»

foto da Quotidiani locali

PAVIA. Patrick Taiocchi, titolare del pub San Tommaso di via Rusconi, è stanco dell'equazione vita notturna-malamovida e per questo tira i remi in barca, cancellando tutti gli eventi musicali con deroga all'impatto acustico messi in calendario: «La malamovida non siamo noi. Abbiamo sempre cercato il dialogo con i comitati dei residenti eppure veniamo associati di continuo al cosiddetto problema vita notturna. Queste polemiche gettano cattiva luce su tutto il settore, così abbiamo scelto di annullare a tempo indefinito tutti gli eventi culturali e musicali in programma, tra cui la festa per il nostro ottavo compleanno prevista a settembre. Ci dispiace parecchio, ma terremo questa linea finché la discussione non tornerà a un giusto livello di trasparenza», racconta il titolare del pub, uno dei tre estremi del “triangolo della vita notturna” composto anche dal Modernista (di fianco al San Tommaso) e dal Sottovento di via Siro Comi, zona molto frequentata da universitari – ma non solo – nella città che vive di rendita anche grazie agli oltre 10mila fuori sede, che da soli muovono un giro d'affari da 200 milioni l'anno (fonte Sole 24 ore), ma spesso descritti come un problema più che una risorsa.

«Non posso rischiare di mettere a rischio i miei soci e collaboratori, visto che gli eventi musicali non sono neanche il nostro business principale. Dopo l’estate incontreremo gli assessori competenti e poi decideremo cosa fare per lavorare in tranquillità».

Come altri locali di Pavia, il pub ha l'autorizzazione per mettere in piedi un numero definito di eventi musicali: cinque l’anno nel caso del San Tommaso (conosciuto come Santommy tra gli affezionati) che quest’anno aveva già deciso di limitare la programmazione a tre serate soltanto, messe in piedi nello slargo rialzato di via Rusconi dove di solito ci sono i tavolini.

Una è andata in scena a giugno, con la partecipazione di alcuni dj di musica elettronica, mentre un’altra era prevista a settembre, per festeggiare gli otto anni di attività. Ma quella finita al centro delle cronache risale a metà luglio, quando è stato organizzato un party sponsorizzato dalla Campari, noto bitter mixato nelle varianti dello spritz: evento molto partecipato da giovani e meno giovani, che ha sollevato le polemiche dei comitati antimovida e la risposta dell'assessore al Commercio Rodolfo Faldini (Facciamo centro) che ha annunciato misure per regolare la vita notturna.

Taiocchi afferma: «Avevamo i permessi e inoltre nessuna delle serate organizzate da noi è stata all'insegna dell'eccesso, tanto che non sono mai intervenute le forze dell'ordine o le ambulanze, e posso garantire lo stesso in serate ordinarie, cioè senza eventi in programma. Non abbiamo interesse che accada, poiché sono gli stessi sponsor con i quali collaboriamo che non vogliono essere associati a situazioni che possano screditare il marchio: le nostre serate sono allegre ma sane, e nella nostra zona non sono mai accaduti episodi di degrado. Sono il primo a non volerli».

Resta l'amaro in bocca per una narrazione che fa cattiva pubblicità al settore: «Dopo che siamo finiti sui giornali, tanti clienti ci hanno scritto messaggi di solidarietà – conclude Taiocchi – ma questa retorica sulla movida è frustrante e credo che i problemi veri della città siano altrove. Per quanto divertente, il nostro è comunque un lavoro e vedremo se, senza cinque serate di musica all’anno, la città diventerà più sicura e pulita».

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