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Parigi 2024, Errani: “Jas mi ha aiutato tantissimo con la gioia e il sorriso”. Paolini: “Io ero tesa e dicevo di svegliarmi” [VIDEO]

"Dopo il 1° set abbiamo provato a cambiare il modo di interpretare la partita, godercela e divertirci un po' di più" così Errani e Paolini, vincitrici della medaglia d'oro alle Olimpiadi

Sara Errani e Jasmine Paolini riscivono la storia. Le due azzurre hanno raggiunto il risultato più importante per eccellenza nella vita di uno sportivo, ovvero conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi. La coppia italiana ha battuto le giovani di belle speranze Mirra Andreeva e Diana Shnaider 2-6 6-1 10-7 e si è assicurata il metallo più prezioso. Di seguito la conferenza stampa in italiano delle due tenniste.

D. Vanni GIbertini: Non so se hai visto la lista delle persone che hanno fatto il Career Golden Slam in doppio e se ci avevi mai pensato. Sono tutte nella Hall of Fame.

Errani: “No, non ci avevo mai pensato, a differenza della medaglia. È sempre stato un mio pallino, è uno sogno che avevo da sempre. Non ho visto la lista, chi altro c’è riuscito (qui un approfondimento sul tema)”.

D. Quando avete perso il primo set a cosa avete pensate?

Errani: Io penso ci abbiano sorpreso nel modo di giocare. Fin da subito gli scambi erano molto lunghi, a differenza dei turni precedenti, è stato difficile anche fisicamente. C’era tanta tensione, non riuscivo a fare quello che avevo in testa, pensavo di riuscire a tagliare, intercettare molte più palle a rete invece non riuscivo, facevano tantissimi lob. Questo un po’ ci ha spiazzato e io successivamente ho avuto male all’adduttore, ho chiamato il fisioterapista e sono andata a bendarmi. Avevo difficoltà anche solo a camminare, però mi sono detto che avrei fatto di tutto per continuare. A fine primo set ho provato a cambiare il modo di interpretare la partita, godercela e divertirci un po’ di più. Il primo game del secondo set sono stata più indietro in campo. Durante questo torneo cercavo sempre alla prima palla utile di andare avanti invece mi sono detta di aspettare, visto come giocavamo prima. Penso che aver cambiato qualcosa le ha fatte pensare e da lì Jasmine si è sciolta e ha iniziato a spingere di più, cambiando la partita. Io a rete stavo un pochettino più indietro, stare tanto sotto rete non portava a nulla. Una volta entrate nella lotta ci siamo sicuramente mosse meglio, sia io che Jasmine, poi naturalmente il super tiebreak è una lotteria, ma siamo riuscite a stare sempre davanti”

Paolini: Io ero parecchio tesa, facevo fatica a colpire la palla quindi ero lì che mi dicevo di svegliarmi. Però come ha detto Sara mi sono un pochettino rilassata all’inizio del secondo set, ho iniziato a sorridere di più e a cercare di mandar via la tensione e da lì ho giocato più libera. Mi sentivo meglio, più propositiva, cercavo di spingere mentre all’inizio avevo paura di colpire. Sono contenta, l’analisi l’ha già fatta perfetta Sara (ride)“.

D. Questa Olimpiade era iniziata con lo psicodramma Sinner con la tonsillite, oggi siamo qui con un oro e un bronzo. Volevo sapere se questa cosa vi ha motivato di più.

Errani: “Ci dispiaceva per Jannik, ma ognuno ha comunque il suo percorso, io ero già motivata di mia. Non ho ancora controllato se mi ha risposto”
Paolini: “Sicuramente ci farà i complimenti”

D. Cosa significa a 37 anni vincere una medaglia d’oro, vedendo anche ciò che ha fatto Djokovic

Errani: “L’età nel tennis si è allungata, personalmente gioco a tennis da sempre e la passione che ho per questo sport è indescrivibile. Mi piace da morire e mi ha ricompensato di tutti gli sforzi, avere questa medaglia per me è la soddisfazione più grande del mondo e sono troppo felice di questo”.

D. A chi dedichi questa medaglia?

Errani: La dedica voglio farla a me stessa, ci ho creduto sempre e ho sopportato tanto quindi mi sento di essere felice per me stessa. Non la sognava nessuno più di me, anche le persone più vicine. Non ci sarei riuscita senza le persone che ho avuto vicino, questo sicuramente. Tra cui Jasmine: mi sono reso conto che mi ha insegnato tanto. Il suo sorriso mi ha aiutato come ha fatto anche Vavassori. Insomma, tutti mi hanno dato qualcosa nel loro piccolo e questo mi ha aiutato a crescere come atleta e come persona. Ricordo a Rio quando ero uscita ai quarti ho pianto per due giorni, per me l’Olimpiade vale più di ogni Slam

D. In questa vittoria quanto ha contato l’amicizia?

Errani: “Tantissimo, è stato fondamentale. Per giocare bene in doppio ci vuole un’amicizia dietro, fiducia nell’altra persona e nel poter dire certe cose. Io mi sono sentita sempre libera di poter dire tutto a Jasmine quindi è stato importantissimo, anche la sua vicinanza mi ha tennisticamente aiutato, lei magari non se ne rendeva nemmeno conto. Avere vicino la sua gioia mi ha contagiato , mi ha fatto tornare voglia di far bene e devo ringraziarla“.

D. Sei passata dalla finale del Roland Garros contro Maria Sharapova nel 2012 a giocare anche alcuni Itf e Challenger. Ti sei sentita dimenticata considerando l’arrivo di Schiavone, Vinci, Pennetta, Giorgi, la stessa Paolini?

Errani: “Non mi aspettavo nulla dalla gente, io pensavo a quello che dovevo fare e alla voglia che avevo. Io sono stato disposta a giocare Itf perché sentivo di avere ancora tanto da dare al tennis, ho superato i tanti fantasmi che ho avuto, ho ricevuto miliardi di critiche giocando interi tornei battendo dal basso. Io avevo solo voglia di giocare e sentire emozioni belle quindi ho sofferto, amando giù bocconi amari e superato momenti difficili. Sono rimasta qui per sognare come questo della medaglia alle Olimpiadi.

D. Per te Jasmine qual è l’emozione di questa Olimpiade?

Paolini: In questo momento provo solo gioia, avere questa medaglia al collo è speciale, Non ci avevo mai pensato prima di quest’anno, poi abbiamo cominciato a giocare tanto e ben il doppio. Siamo arrivate qui con l’obiettivo della medaglia però sapevamo che sarebbe stato difficile. Col doppio e i super tiebreak non si sa mai. Abbiamo rischiato di uscire al secondo turno quindi è una soddisfazione enorme, sono veramente felice anche per la semifinale, una gioia immensa, ma oggi è ancora più speciale perché l’oro è la cosa più bella

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