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Parigi 2024, Djokovic: “Con Musetti ero più nervoso: ho dato tutto per questa medaglia” [VIDEO]

Impossibile, oramai, trovare le parole adatte a descrivere e raccontare l’eternità di un campione come Novak Djokovic, ancora una volta sul tetto del mondo. L’oro olimpico era tutto ciò che gli restava da vincere: fino ad oggi.

La partita con Alcaraz è l’apice perfetto, da favola: quasi tre ore di battaglia, di lotta, di cuore. A trionfare è il più esperto, è chi per la propria nazione ha già vinto tutto, è chi era certo di poter vincere: “Ad un certo punto mi son detto: vinco. – Ha detto Nole ai microfoni di Corretja (Eurosport) a fine match – Ci credevo, ma lui non mollava mai, costringendomi sempre a giocare il mio miglior tennis. Nel primo set abbiamo entrambi avuto delle chance: giusto che alla fine sia finito al tiebreak. Così anche nel secondo. Nei momenti importanti abbiamo giocato bene e servito perfettamente“. Quanto conta, neppure lui è in grado di spiegarlo: “Sono ancora scioccato, ci ho messo il cuore e ho dato tutto per riuscire finalmente a vincere l’oro“.

La maestosità dell’impresa è determinata da molti, infiniti, fattori: i 37 anni, i tantissimi, ma vani, tentativi, l’operazione al ginocchio, la stagione senza titoli…Ma per Novak, a contare, è soprattutto l’onore nel scendere in campo per il proprio paese: “So che Carlos e Rafa amano giocare per la Spagna, Roger per la Svizzera, Andy per la Gran Bretagna, anche Zverev ci teneva tantissimo…E abbiamo visto le loro reazioni alla vittoria! È qualcosa di molto speciale

A far scattare qualcosa è stata certamente la sfida con Lorenzo Musetti: un italiano come scoglio nella realizzazione di quell’unica cosa che in carriera non gli era ancora mai riuscita, in 4 tentativi. “Era la mia quinta olimpiade: in tre di quelle quattro ho raggiunto la semifinale senza mai riuscire a superare quel turno. Mentre giocavo con Musetti non smettevo di pensarci: oggi ero meno nervoso di ieri, sicuro della medaglia, ma ovviamente ci tenevo a vincere l’oro. Superare la semifinale mi ha aiutato molto“. Alla fine, l’importante, è la consapevolezza, la sicurezza nel dirsi: “Io vinco“. E in questo, Novak Djokovic, è il più bravo di tutti. Oggi, come da sempre.

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