MotoGP, i promossi e bocciati del GP di Gran Bretagna: Bastianini si rilancia, Martin festeggia, Bagnaia si lecca le ferite
I PROMOSSI
ENEA BASTIANINI (Ducati Factory): che weekend e che doppietta per il romagnolo! Per mesi e mesi non aveva fatto che ripetere che il suo problema era il sabato, ovvero le qualifiche. Partire dalla terza fila o giù di li non dava una mano alle sue gare. A Silverstone, invece, si accomoda in prima fila ed è tutto un altro mondo. Vittoria nella Sprint Race e nella gara lunga di ieri. Due prove di assoluto livello. Mai una sbavatura, mai una incertezza. Due finali che non lasciano scampo ai rivali. Il fine settimana che sognava da tempo e che si meritava. Se saprà confermarsi sul giro secco, potrà togliersi tante altre soddisfazioni in questa seconda parte di campionato.
JORGE MARTIN (Ducati Pramac): aveva lasciato il Sachsenring con il morale sotto i tacchi. La caduta a 2 giri dalla fine quando era al comando lo aveva mandato ko. Le vacanze estive potevano peggiorare ancora la situazione e, invece, hanno riproposto un “Martinator” di ottimo livello. Nelle due gare del weekend fa il massimo, conquista punti pesanti, e torna in vetta alla graduatoria generale. Chi pensava che avesse già alzato bandiera bianca è servito…
FABIO DI GIANNANTONIO (Ducati Pertamina VR46): dopo una Sprint Race non trascendentale, brilla nella domenica di Silverstone e non per la splendida livrea storica che aveva a disposizione. Il pilota romano centra un quinto posto di spessore, che conferma come ormai sia diventato una certezza della categoria in ogni pista. Chiude a 7.7 secondi dalla vittoria, ma a molto meno da Marc Marquez e Pecco Bagnaia. Un aspetto che ribadisce quanto di buono fatto dal “Diggia”.
I BOCCIATI
FRANCESCO BAGNAIA (Ducati Factory): aveva chiuso la prima parte di campionato con il vento in poppa e la pesantissima vittoria del Sachsenring, la quarta consecutiva. Dopo il break di luglio (con annesso matrimonio) voleva ripartire a Silverstone da dove aveva lasciato ma, dopo prove libere e qualifiche incoraggianti, manca nelle due gare. Nella Sprint Race inizia con le marce basse e, quando decide di cambiare passo, finisce nella ghiaia inglese. Ieri, invece, conquista un terzo posto che, sulla carta, sarebbe anche un buon risultato, ma dopo aver comandato la gara per larghi tratti, cede nei confronti diretti di schianto e dimostra di averne meno dei rivali.
MARC MARQUEZ (Ducati Gresini): fino a qualche appuntamento fa parlava apertamente di titolo iridato. Da quel momento ne ha azzeccate davvero poche e, anche a Silverstone, non ha mantenuto le attese. Cade nella Sprint Race, esce dal podio nella gara domenicale, non dando mai la sensazione di essere davvero della partita. Non solo, inizia a finire nella ghiaia con troppa frequenza. Un campanello d’allarme non di poco conto.
MAVERICK VINALES (Aprilia): prosegue la sua annata da alti (pochi) e bassi (un po’ troppi). Anzi, si potrebbe dire una carriera fatta così. Già nel corso della prima sessione di prove libere si capisce che la Aprilia sia performante a Silverstone e Aleix Espargarò lo conferma tra pole e prestazioni. L’ex Suzuki e Yamaha, invece, ancora una volta marca visita. Ottavo nella Sprint Race, addirittura 13° nella gara domenicale. Poco. Troppo poco.
FABIO QUARTARARO (Yamaha): deludente. Anonimo. Grigio. Proseguite voi la fila di aggettivi. Il francese completa un ennesimo weekend da dimenticare. 11° al sabato. 11° domenica. Sempre lontano da tutti e, soprattutto, dalla competitività. La moto nipponica non va, e non da oggi. Lui lo sa e, nonostante questo, ha rinnovato per altri 2 anni con la Casa di Iwata. Una scelta che, al momento, è del tutto incomprensibile. Ci stiamo dimenticando troppo in fretta che stiamo parlando del campione del mondo del 2021 e di quel pilota che, fino a metà 2022, sembrava indirizzato verso una carriera da “top”. Ora, invece, è un semplice spettatore. Anche per colpe sue, a questo punto.