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Djokovic entra nella leggenda ma Burioni lo punge ancora: “Chissenefrega dei no vax”

Djokovic Burioni

Che Nole Djokovic fosse già leggenda lo si sapeva anche prima della medaglia d’oro conquistata a Parigi. 24 titoli del grande slam vinti (su 37 finali), 40 master 1000, sette finali Atp, maggior numero di settimane(complessivamente sei anni) da numero uno del mondo. E a 37 anni, dopo la vittoria con Alcaraz, è ancora saldamente […]

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Djokovic Burioni

Che Nole Djokovic fosse già leggenda lo si sapeva anche prima della medaglia d’oro conquistata a Parigi. 24 titoli del grande slam vinti (su 37 finali), 40 master 1000, sette finali Atp, maggior numero di settimane(complessivamente sei anni) da numero uno del mondo. E a 37 anni, dopo la vittoria con Alcaraz, è ancora saldamente al secondo posto della classifica dietro al nostro Sinner.

Burioni punga la leggenda Djokovic: chissenefrega dei no vax

Ma per Roberto Burioni, uno dei medici più popolari d’Italia, emerso dall’oblio durante il covid, tutto questo non basta a rendere al serbo la dovuta gloria. Rimane la sua “ombra no vax” e ieri Burioni ne ha approfittato per ricordarlo. Mentre Djokovic batteva Alcaraz conquistando l’unico alloro che gli mancava , Burioni commentava il successo di Paolini-Errani nel doppio femminile con un commento social salace: “Ma chissenefrega dei novax! Vi amo, ragazze”. Un chiaro riferimento al fuoriclasse serbo, già “punto” dal medico nel passato per la sua libera scelta di non vaccinarsi durante la pandemia.

Australian Open 2022: quando fu tenuto in ostaggio in albergo

Djokovic fu costretto a non disputare gli Open di Australia nel gennaio 2002(che probabilmente avrebbe vinto, portando a 25 il bottino degli slam) perché si era rifiutato di vaccinarsi. I “canguri” lo tennero letteralmente in ostaggio in un albergo e gli impedirono di partecipare al torneo, bandendolo per tre anni, decisioni poi revocata, dal loro territorio.

Il fuoriclasse serbo disse che avrebbe rinunciato anche a Parigi e a Wimbledon se fosse stato costretto spiegando che, “non poteva consentire agli altri di decidere sul suo corpo”. Non ce ne fu bisogno , perché venne a cadere l’obbligo della vaccinazione e Djokovic poté tornare regolarmente in campo. In quel periodo Burioni non mancò di sottolineare, “il pessimo esempio di un grande campione che però si erge a idolo degli idioti no vax” e profetizzò che la sua carriera sarebbe finita: al rientro, Novak vinse altri quattro tornei Slam.

Quando Burioni prese in giro Djokovic e lui si vendicò battendo Sinner

Ma le punture(peraltro poco fortunate) social di Burioni contro Djokovic non finiscono qui. A novembre 2023, durante il primo turno delle finali Atp di Torino, dopo la sconfitta del serbo contro Sinner, il medico scrisse un post inequivocabile sui social: “Prima dose”. Peccato, purtroppo, che Nole si sarebbe preso la rivincita contro il nostro Jannik qualche giorno dopo, battendolo nella finale.

In realtà Djokovic sul punto è stato sempre coerente: non ha mai fatto propaganda contro i vaccini ma ha semplicemente scelto di non sottoporvisi pagando il prezzo di perdere uno slam. Burioni aveva anche ironizzato su un altro aspetto assolutamente liberale e cioè la decisione del tennista di non mangiare carne. E’ un vegano riconosciuto, come tanti, e anche in questo modo esercita un diritto soggettivo inalienabile. Ma forse è un po’ troppo anche per Burioni. Che come profeta ha scarsa fortuna.

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