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Alle Giornate del Cinema Muto duecento titoli e l’omaggio a Puccini

PORDENONE. Sul grande western si alzerà e si abbasserà il sipario della 43ª edizione delle Giornate del Cinema muto, dirette da Jay Weissberg. Sul palco del teatro Verdi di Pordenone si alterneranno dal 5 al 12 ottobre – con una replica il 13 e una anteprima anche a Sacile – duecento titoli, tra lungometraggi e cortometraggi, con accompagnamenti musicali dal vivo.

La fusione delle immagini in bianco e nero che arrivano dal passato con le musiche dal vivo richiamano studiosi e appassionati da ogni parte del mondo. E per chi non può raggiungere Pordenone, anche quest’anno è prevista una selezione online del programma, che nella sua versione definitiva sarà presentato a settembre e di cui è stata data una prima anticipazione.

L’anteprima del festival, al teatro Zancanaro di Sacile, è in calendario il 4 ottobre alle 21, con la divertente commedia romantica di Fred Newmeyer e Sam Taylor “Girl Shy (Le donne… che terrore)”, del 1924, con Harold Lloyd, accompagnata da una nuova partitura affidata dalle Giornate al giovane musicista olandese Daan van den Hurk per l’esecuzione della Zerorchestra. Il film sarà proiettato in replica anche a Pordenone nel corso della settimana.

Il festival aprirà sabato 5 alle 21, al Verdi di Pordenone, con la pellicola di John Ford, “3 Bad men”, una storia di redenzione e sacrificio di tre fuorilegge e classico esempio di western muto. Il film sarà accompagnato dall’Orchestra da camera di Pordenone diretta da Timothy Brock, autore della partitura. Lo stesso ensemble, ma diretto da Ben Palmer (partitura di Neil Brand), farà da colonna sonora a “The winning of Barbara Worth” con Gary Cooper nel suo primo ruolo importante a fianco dei protagonisti Vilma Bánky e Ronald Colman.

Una pellicola, sullo schermo per la serata finale del 12 ottobre, sempre alle 21, (e in replica, ancora al Verdi, domenica 13 alle 16) che deve parte della sua fama ai rivoluzionari effetti visivi (realizzati principalmente con modelli in miniatura) di Ned Mann e sui quali sarà incentrata la Jonathan Dennis Memorial Lecture, che terrà Craig Barron, premio Oscar nel 2009 per gli effetti speciali di “Il curioso caso di Benjamin Button”, già ospite delle Giornate l’anno scorso.

La proiezione della versione cinematografica de La Bohème realizzata da King Vidor nel 1926 con le star Lillian Gish e John Gilbert e ispirata all’opera di Puccini sarà il tributo offerto dalle Giornate per ricordare il centario della morte del compositore italiano. Omaggio che si intreccia con la retrospettiva dedicata a Ben Carrè: fu lui a disegnare la maggior parte delle scenografie che ricreano l’ambientazione parigina dell’infelice amore di Mimì e Rodolfo.

Il curatore della sezione sudamericana, Paolo Tosini, ha messo insieme 31 titoli per dare impulso alla ricerca e alla preservazione del materiale muto in America Latina. La sezione dedicata al cinema muto uzbeko affronta questioni locali come lo scontro fra tradizione e modernità, la religione, il ruolo delle donne nella società facendo propri temi e stili tipici del cinema sovietico del periodo. Tre musicisti uzbeki arriveranno a Pordenone per accompagnare con strumenti tradizionali due dei lungometraggi e al Verdi sarà allestita una mostra di manifesti e fotografie d’epoca. Il festival, infine, omaggerà anche l’attrice sino-americana Anna May Wong con quattro film.

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