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Domenica a Ceresole Reale, con il tutto esaurito del turismo di massa e senza navetta

CERESOLE REALE

Domenica 4 agosto. Sono le 10 del mattino e le chiamate si susseguono senza sosta all’ufficio turistico di Ceresole Reale, il comune più gettonato nel versante piemontese del Parco nazionale del Gran Paradiso. C’è chi vuole sapere se la strada è regolarmente aperta dopo il nubifragio di fine giugno (che non ha causato alcun danno in paese), chi ha sentito dire che il traffico è regolamentato e chi, ovviamente, si informa sul funzionamento della navetta che porta al Colle del Nivolet. Ma ieri è stata la prima giornata sprovvista del servizio, problema all’apice di una serie di situazioni che portano località montane come Ceresole e altre del Canavese ad essere travolte dal turismo di massa durante il fine settimana.

«La navetta è in funzione dal lunedì al sabato, la domenica è stata sospesa perché la scorsa settimana un autista è stato aggredito durante il servizio. La strada è regolarmente aperta al traffico in entrambi i sensi di marcia, qui non c’è stata nessuna alluvione. Sì, la domenica si può salire al Colle del Nivolet in auto, ma è bene fare attenzione», sono soltanto alcune delle risposte date al telefono dalle funzionarie dell’ufficio turistico, testimonianza della pressione che investe i paesi turistici durante la stagione estiva. Disagi al traffico, meno in agosto quando molti scelgono il mare per le vacanze, diverbi tra automobilisti per un parcheggio e casi limite come l’aggressione all’autista e una grande quantità di rifiuti dovuta alla presenza di massa di turisti nel fine settimana che attende l’unico passaggio di raccolta settimanale.

L’ultima domenica di luglio è stata la tempesta perfetta: «Le temperature a valle erano altissime ed è normale che si cerchi refrigerio in montagna - raccontano dall’ufficio turistico -. Così abbiamo registrato un grande afflusso di visitatori, molti di più rispetto ai fine settimana precedenti e molti che non erano frequentatori abituali della montagna». Ceresole piace e quest’anno, pur partendo tardi la stagione, la gente c’è: «Abbiamo registrato la presenza anche di molti stranieri nell’ultimo periodo, con provenienze da Stati Uniti d’America, Canada e Québec e Australia, ma anche tanti dalla Germania che si cimentano con la Grande traversata delle Alpi, poi olandesi, belgi e greci. Abbiamo un registro dei passaggi qui da noi in ufficio, annotiamo le provenienze e così abbiamo una buona panoramica di chi ci raggiunge e conosce il Canavese e il Parco. Ora anche il girolago sarà totalmente pedonale 24 ore su 24, tranne un’area adibita a parcheggio a monte per andare incontro ai visitatori».

Molti si informano, ma tanti altri si affidano a informazioni parziali o errate: «C’è chi chiama da noi ed è informato sugli orari delle navette per il Nivolet, quelle dei giorni feriali finanziate dai Comuni che fanno parte del Parco e quella della domenica, ora sospesa, che era interamente finanziata dal Parco. Molti altri, forse a causa di informazioni datate o non corrette, invece chiedono indicazioni sulla regolamentazione del traffico nel fine settimana o dopo il maltempo di fine giugno, che a noi ha causato forse qualche ritardo con delle attività in partenza ma non altri disagi».

Con il caldo, inoltre, si arriva a situazioni mai viste prima: «Con le alte temperature cambia il pubblico della montagna, si passa dal turismo di nicchia a chi è alla ricerca disperata di refrigerio. Con l’aumento delle presenze, poi, può anche succedere di arrivare a casi limite. Uno di queste è l’episodio avvenuto tra l’autista della navetta e i passeggeri di una vettura. Capita spesso che chi viene in montagna non sappia guidare al meglio su certe strade, non sia in grado di salire in retromarcia se si trova in un punto più stretto e venga assalito dal panico. Succede anche quando c’è la neve e si lavora allo sgombero, ma non si era mai arrivati a tanto. Questo fatto si lega al contesto di caldo eccessivo e sovrappopolazione la domenica». Non è tutto: «Il 2024 è anche il primo anno in cui anche il lago viene preso d’assalto per il bagno, perciò è presente anche un servizio di controllo che naviga sul bacino. Si registra una minore presenza, invece, da parte dei centri estivi dei ragazzi, forse a causa delle fredda primavera che ha fatto prediligere il mare o altre località». Tra i visitatori a cui abbiamo chiesto un commento sull’episodio della navetta le risposte più frequenti sono che in montagna serve educazione, che chi non è pronto a vivere la natura con i suoi ritmi non dovrebbe venirci, che certi fatti si condannano. Intanto il sindaco Alex Gioannini invita alla calma.

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