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Mestre, bilancio in crescita per il turismo cittadino

Mestre, bilancio in crescita per il turismo cittadino

foto da Quotidiani locali

Chi rimane in città, non è più solo: la Mestre sudata e vuota, quella degli agosti passati, è un ricordo: bar e locali sono affollati da turisti in visita alla città storica, che però in linea con un turismo esperienziale molto di moda che oggi abbina ai siti famosi il contatto con la vita quotidiana, girano per la terraferma incuriositi dalla cultura locale: li trovi che assaggiano il formaggio fresco al mercato coperto, fanno colazione da Bido, chiedono un Old Fashion da Nudi e Crudi, provano le specialità di Soraprova o i risottini di Ceola. Molti arrivano in bici, attrezzatissimi, smontano in piazza e si guardano attorno.

Turismo in crescita del 15%

Nel 2019 c’erano state 3.701.089 presenze tra Mestre e Marghera. Il 2023, primo anno post covid, si era chiuso con 3 milioni 180 mila presenze. Quest’anno, per i primi 5 mesi, la terraferma cresce di circa il 15% in più rispetto allo scorso anno, con circa 1 milione 300 mila presenze. Che probabilmente si impenneranno quando ci saranno i dati definitivi anche dei mesi di luglio e agosto, che a giudicare dalle lingue che si sentono parlare in città, saranno una sorpresa.

L’obiettivo è il trend 2019

Stando ai numeri, non è ancora stato colmato il gap pre-pandemia. «L’inizio di stagione è stato positivo a Mestre» commenta il direttore dell’Ava, Claudio Scarpa «e se prosegue così sarà un anno di pieno recupero. Per quanto riguarda le presenze, il trend è positivo per Mestre, Marghera e la terraferma. Lo era stato lo scorso anno, il primo di vera uscita dalla pandemia. E si conferma quest’anno con un indice che conferma un 15% di aumento medio, tra alberghiero ed extralberghiero. Bisogna però tenere conto del fatto che il 2023 si era concluso con un dato che ancora non colmava la lacuna rispetto al 2019, e nemmeno l’anno in corso probabilmente lo farà. Siamo ancora molto lontani dal dato pre covid, e su questo pesa anche la chiusura di alcune strutture ricettive, ma attendiamo di vedere come perseguirà e come andranno i prossimi mesi».

Fare rete con la riviera

Uno stratagemma per riuscire a incrociare la domanda aumentando il consenso, ci sarebbe, per il direttore Ava. «C’è spazio per recuperare e fondamentale sarà saper fare anche rete con la Riviera del Brenta, naturale collegamento di Mestre». La Riviera con le sue mille risorse, le gite in battello, le ville, i panorami unici. L’altra carta vincente è puntare sulla cultura: «Bisogna continuare a credere sull’M9, che sta crescendo, e sui progetti dei Musei civici in terraferma». L’obiettivo è recuperare il calo registrato sulla permanenza media, aspetto importante per Mestre, perché significa “trattenere” in terraferma gli ospiti che vi soggiornano.

La rincorsa della permanenza

«La permanenza media del 2019» chiude Scarpa «era di 1,98 giorni, tra alberghiero ed extralberghiero ed è scesa del 6,57%, a 1,84, nel 2023. Quest’anno la tendenza sembra in riallineamento e spero che andremo a recuperare. È un aspetto molto importante per Mestre, se ha l’obiettivo di portare una parte degli ospiti delle strutture a passare una serata in città o fare una visita all’M9, alle altre interessanti esposizioni, o ai locali e i negozi del centro».

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