Atleti delle Olimpiadi vomitano dopo le gare, ecco perché non è tutta colpa della Senna: “C’entra anche l’effetto di ‘rimbalzo’”
Una delle immagini simbolo in negativo di queste olimpiadi parigine è senz’altro quella dell’atleta canadese Tyler Mislawchuk che, durante le prime prove di triatlon, ha avuto difficoltà a rimanere in piedi subito dopo il traguardo, vomitando copiosamente. Immagini che hanno fatto subito il giro del mondo. L’atleta 29enne dopo aver chiuso infatti col tempo di 1:44:25, si è subito buttato a terra e iniziato a vomitare in maniera abbondante. “Ci ho provato, non ho rimpianti: ho vomitato dieci volte… ho dato tutto quello che avevo”, ha dichiarato subito dopo. Parole queste che sono “planate” sulla Senna rinforzando le polemiche sul reale stato delle acque, nonostante il comitato di Parigi 2024 avesse affermato che gli ultimi campioni prelevati avevano mostrato livelli di batteri “molto più bassi”. Mislawchuk non è stato l’unico a sentirsi male dopo la gara: anche altri atleti sono stati visti sdraiarsi sul materassino al traguardo in condizioni molto precarie.
Rischio vomito dopo intensi sforzi
Attenzione, però: avvertire nausea e vomito dopo intensi sforzi fisici o impegnative gare sportive non è un fenomeno legato esclusivamente, come in questo caso, al nuotare in acque probabilmente contaminate. È infatti possibile che “durante uno sforzo fisico intenso il corpo convoglia il flusso sanguigno ai muscoli che stanno lavorando e ciò si traduce in una minore quantità di sangue inviata al sistema gastroenterico, provocando un rallentamento della digestione”, spiega al FattoQuotidiano.it il professor Rolando Bolognino, biologo nutrizionista. Questa condizione suscita una sensazione di nausea “che può essere accentuata anche dall’aumentata produzione di acido lattico a livello muscolare, alterando l’equilibrio acido-base che influenza il sistema nervoso centrale”, continua l’esperto.
Calo di zuccheri
Professor Bolognino, durante un grande sforzo fisico si può verificare un calo di zuccheri. Anche questo aspetto contribuisce a provocare vomito?
“Sì, questa condizione può provocare stati di ipoglicemia che a livello encefalico causano sintomi come vertigini, debolezza, nausea e vomito, i quali possono essere enfatizzati dalla perdita di sali minerali e di acqua caratterizzante lo sforzo fisico”.
Il caldo
In caldo estivo che influenza può avere?
“Di fatto, tra gli altri aspetti che possono influire sul sistema nervoso e sul tratto digestivo ci sono anche gli sbalzi termici (aumento o diminuzione repentina della temperatura corporea); non solo, anche gli stati emotivi di ansia e stress: questi ultimi determinano un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, oltre all’incremento della tensione muscolare. Una volta terminata la performance il sistema parasimpatico si attiva per rilassare il corpo, e questo provoca un effetto di ‘rimbalzo’ che genera episodi di nausea e vomito”.
Cosa mangiare prima
Che fare allora prima di una performance sportiva, a cominciare dall’alimentazione?
“Prima di una gara o allenamento è bene evitare cibi troppi elaborati e conditi, preferendo alimenti più digeribili che apportano soprattutto carboidrati, sia semplici che complessi, così da sostenere il corpo nello sforzo fisico e potenziare le riserve di glicogeno. Maggiore attenzione deve essere riservata all’apporto di liquidi con l’obiettivo di prevenire stati di disidratazione, sia nei momenti antecedenti e successivi allo sforzo fisico, sia nel corso della prestazione sportiva”.
E una volta conclusa la gara o l’allenamento?
“È fondamentale prevedere una fase di raffreddamento graduale, facilitando l’organismo nel recupero”.
L'articolo Atleti delle Olimpiadi vomitano dopo le gare, ecco perché non è tutta colpa della Senna: “C’entra anche l’effetto di ‘rimbalzo’” proviene da Il Fatto Quotidiano.