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Vacanze in montagna, sold out nei rifugi della provincia di Belluno

Corre la stagione estiva in alta quota. Nonostante una primavera molto piovosa e il caos dovuto ai tanti cantieri aperti lungo la statale Alemagna, italiani e soprattutto stranieri non rinunciano alle vacanze in montagna.

Secondo quanto dichiarato da alcuni rifugisti operanti nel territorio ampezzano e in provincia di Belluno, si registrano numeri sulle presenze in linea rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Un turismo a trazione straniera: infatti, fino ad oggi, circa l’80% delle presenze in alta quota parlando un’altra lingua. Coreani, americani, australiani, inglesi, francesi e spagnoli hanno invaso Cortina già nei mesi di giugno e luglio, un periodo storicamente poco avvezzo agli italiani.

I proprietari delle seconde case, invece, provenienti in molti casi da Roma, Milano e Bologna, dovrebbero raggiungere la Conca ampezzana nei prossimi giorni.

«Rispetto lo scorso anno siamo sulla stessa linea», afferma Beatrice Alverà, gestore del rifugio Croda da Lago. «La sera abbiamo sempre il rifugio al completo. Gli italiani sono pochissimi, se devo dare una percentuale sul dormire siamo al 5%. La maggior parte dei nostri clienti arrivano dall’America, dal Regno Unito e poi ci sono tanti asiatici, in particolare coreani».

«Arrivano quasi tutti tramite agenzie», continua Alverà. «Viaggiano soprattutto in gruppi di dieci o quindici persone. Noi abbiamo camerate da sei posti fino ad un massimo di quindici, per un totale di cinquanta posti letto. Quindi siamo attrezzati per questo genere di turismo. Abbiamo lavorato bene tutto il periodo estivo, peccato solo il tempo che non ci ha dato una mano nei weekend, dove spesso arrivano turisti italiani per fare le gite in giornata».

«Siamo pieni da un anno», conclude, «I turisti stranieri prenotano con largo anticipo e quando arrivano, anche se il tempo non è dei migliori, non rinunciano a salire in alta quota. La particolarità è questa: giugno, luglio, settembre e ottobre siamo sempre al completo, visto che è periodo di stranieri. Mentre agosto, essendo il mese degli italiani, a volte lascia spazio a qualche prenotazione last minute».

Soddisfatti anche i gestori del rifugio Averau: «Siamo contenti e non ci lamentiamo, la gente è tanta», afferma Margot Siorpaes, gestore del Rifugio Averau di Colle Santa Lucia. «Notiamo che il turismo straniero sta cambiando. Ci sono tantissimi coreani, tanti americani, canadesi. Gli italiani arrivano sempre in ritardo, mentre il turista internazionale si organizza con un anno di anticipo. Noi non abbiamo italiani nelle camere solo perché non trovano posto».

«Anche per quanto riguarda l’aspetto culinario, non c’è paragone», continua Siorpaes. «Lo straniero si ferma a mangiare, mentre l’italiano tende ad avere il pranzo al sacco. Se devo dare una percentuale, in generale l’80% dei nostri commensali è straniero, mentre il 20% è italiano. In agosto vediamo crescere il numero di italiani, però tutti gli altri mesi sono stranieri. Siamo perfettamente in linea con lo scorso anno: il tempo non ha aiutato, ma siamo sempre stati pieni. A prescindere dal tempo, lo straniero è rilassato e si sa godere le vacanze in montagna».

Ottima stagione anche per il rifugio Scoiattoli di Cortina: «Noi lavoriamo bene», dice Claudia Lorenzi, gestore del rifugio Scoiattoli in Cinque Torri. «Da quando abbiamo aperto a giugno, c’è sempre stato tanto movimento, con tantissimi stranieri. Questa settimana c’è stato un leggero calo rispetto a luglio, ma è normale, avviene tutti gli anni, la prima settimana di agosto ha sempre un ricambio tra stranieri ed italiani. Noi ci troviamo in zona Cinque Torri, qui c’è tanto passaggio, quindi siamo contenti. Adesso aspettiamo gli italiani delle seconde case, che di solito arrivano dopo il dieci di agosto».

«Per gli ospiti abbiamo diverse camere, grandi e piccole, per un totale di quaranta posti letto. I turisti che si fermano a dormire sono quasi tutti stranieri: americani, australiani, francesi, spagnoli, inglesi e tantissimi coreani. Posso parlare di invasione tra giugno e luglio. Si tratta di una buona clientela, consumano molto, poi ogni persona è fatta a suo modo, tutti hanno le loro particolarità. Noi cerchiamo di fare stare tutti bene».

Soffrono invece le malghe e i rifugi di transito: «Noi abbiamo lavorato meno dello scorso anno», afferma Amedeo Bernardi, gestore di malga Federa. «Non so quale sia il motivo, se il tempo o altro, ma stiamo lavorando meno. Devo dire, però, che il mio è un rifugio di transito. Nonostante il sentiero Gores de Federa abbia portato grande beneficio alla malga, quest’anno abbiamo riscontrato un calo».

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