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Cinquanta milioni per la viabilità dell’ospedale di Padova: «Allargheremo la strada 308»

Arrivano i primi 50 milioni per l’accessibilità del nuovo ospedale di Padova Est.

Li metterà la Regione – accendendo un mutuo – per l’ampliamento della 308, la nuova Statale del Santo, un’arteria fondamentale per il collegamento con l’Alta e con Castelfranco.

«Realizziamo il più grande ospedale italiano. Non ho avuto dubbi nell’investire su questa che è una priorità, perché dobbiamo arrivare pronti quando la struttura sarà completata», ha spiegato la vicepresidente della Regione, con delega alle infrastrutture, Elisa De Berti.

L’allargamento della 308

«Abbiamo fatto un tavolo con tutti gli enti coinvolti nel progetto nuovo ospedale e nella gestione del nodo di Padova Est, vale a dire Regione, Comune, Provincia, Rfi, Cav, Anas, VenetoStrade, e aziende sanitarie – racconta la vicepresidente – L’analisi dei flussi di traffico ci ha suggerito la necessità di intervenire sulla parte finale della 308 con un allargamento e una riqualificazione. VenetoStrade sta dunque predisponendo le analisi e la documentazione propedeutica, a partire dallo studio di fattibilità».

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Evidenziate le necessità, si è posto il problema delle risorse: «Il collega assessore Calzavara mi ha assicurato la possibilità di accendere due mutui da 50 milioni, uno nel 2025 e uno nel 2026. Non ho avuto dubbi nel dire che una delle opere da mettere al sicuro entro fine mandato è sicuramente la 308 – afferma De Berti – Creare un ospedale così importante ma inaccessibile sarebbe una roba da “Striscia la notizia”: il polo di Padova Est va realizzato con tutta l’accessibilità necessaria e dobbiamo arrivare pronti».

Le prime analisi di VenetoStrade hanno anche evidenziato come il costo della sistemazione nell’area di Padova Est sia inferiore a 50 milioni: «Se questi soldi sono sufficienti anche per andare un po’ oltre Padova con il raddoppio, meglio – conclude la vicepresidente – Li daremo a VenetoStrade per fare il massimo possibile».

L’arco di Giano

Messo in sicurezza il collegamento verso nord, restano altre incognite nell’accessibilità del nuovo ospedale.

Primo fra tutti il completamento dell’Arco di Giano, fondamentale per un collegamento diretto e veloce con l’Arcella (il quartiere più popoloso della città) e l’area di Padova Ovest.

Rispetto a quanto già realizzato negli anni scorsi manca ancora un tratto di strada e soprattutto un nuovo cavalcavia che superi la ferrovia e colleghi direttamente l’area del nuovo ospedale con la rotatoria Plebiscito-Avanzo-Grassi. Un intervento previsto da anni dal costo di quasi 15 milioni di euro.

L’amministrazione comunale è impegnata da mesi nel reperire i fondi: «Voglio ringraziare la Regione per l’impegno sulla 308. E proseguiremo nel dialogo per reperire i finanziamenti anche per l’Arco di Giano, che è indispensabile per la viabilità del nuovo polo sanitario», si limita a dire il vicesindaco Andrea Micalizzi. Quel che è certo è che il primo cittadino Sergio Giordani ha ben in testa il problema: ne ha discusso con il ministro alle infrastrutture Matteo Salvini, in occasione dell’ultima visita a Padova, assieme al sottosegretario Massimo Bitonci e all’assessore regionale Roberto Marcato.

Il trasporto pubblico

C’è poi il capitolo trasporto pubblico, interamente nelle mani del Comune. Ma in questo caso i fondi arrivano dall’Europa grazie al Pnrr. E nei prossimi mesi inizieranno i cantieri per realizzare un “baffo” della linea Sir2 del tram che da via San Marco risalirà via Einaudi fino ad arrivare a un capolinea provvisorio proprio di fronte all’ingresso del nuovo ospedale.

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