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Eleonora, la miss psicologa: «Oggi disegno gioielli»

Eleonora, la miss psicologa: «Oggi disegno gioielli»

foto da Quotidiani locali

Nonna Bertilla aveva visto giusto quando alla piccola Ele ripeteva: «Hai l’eleganza di Grace Kelly». La nipotina le si apriva in un sorriso radioso sgranando due splendidi occhioni azzurri. Poi ci aveva pensato papà Adriano ad accompagnarla, adolescente, ai primi concorsi di bellezza, perdendosi il traguardo più importante: quello che nel 2002 ha incoronato la sua Eleonora Pedron Miss Italia.

Un incidente stradale l’ha rapito prima: era il 13 maggio di quell’anno magico e tornava con la figlia da un provino per il ruolo di velina di “Striscia la notizia. Eleonora era seduta al suo fianco. «Papà era il mio primo fan», lo ricorda con affetto la figlia, nata e cresciuta in quel di Borgoricco. «A San Michele delle Badesse», precisa, orgogliosa della sua terra.

Quell’incidente con papà le ha rubato la spensieratezza dei vent’anni. Oggi di anni ne ha 42, abita a Monte Carlo con i figli Inés Angelica e Léon Alexander, avuti dal campione di moto Max Biagi. Con loro vive il nuovo compagno: l’attore torinese Fabio Troiano.

Della miss, dopo sfilate, passerelle, tivù, cinema, le sono rimaste bellezza e «misure», conferma. 89-60-88 dettaglia al centimetro Wikipedia.

Oggi Eleonora studia per diventare psicologa. Lo scorso novembre ha completato il percorso di laurea triennale e ora è di nuovo sui libri per la magistrale in psicologia clinica. Nel frattempo affina la creatività, sposandola con un inedito spirito imprenditoriale. A fine mese con l’amica Evelyne, designer di Ortisei, lancerà la sua prima linea di gioielli in argento: Eleve, dall’unione dei loro nomi, ispirata al mondo degli indiani d’America.

Non le spiace che la sua bellezza sia ancora definita da numeri?

«No, ne vado fiera. Per me sono gli stessi di sempre e mi riportano alle mie origini. Ogni parte del mio corpo è ereditata: i fianchi sono della mamma, le gambe di papà, ... Quei numeri mi regalano un sorriso, nulla di cui vergognarsi. Certo la bellezza, per me, è altro».

Cos’è?

«Va oltre l’aspetto estetico, non è la perfezione che difficilmente mi affascina, quanto piuttosto la capacità di comunicare. È quel particolare che ti fa girare e rende unico chi lo indossa».

Cosa pensa oggi dei concorsi di bellezza?

«Non rinnego il mio passato, ne ho fatti tanti. Ai primi partecipavo da inesperta, mi presentavo con le scarpe sbagliate, non vincevo ma non mi sono mia arresa, anche perché avevo l’appoggio dei miei. Allora, vent’anni fa, erano un’occasione per farsi notare. Oggi sono stati un po’ oscurati dai social, passerelle virtuali che permettono a chiunque di esporsi e farsi conoscere. Così i concorsi tradizionali hanno perso appeal. Mia figlia non ne è così attratta: il sogno di diventare miss non appartiene alla sua generazione come è stato per la mia».

Ha rimpianti?

«Nessuno. La mia vita doveva andare così. Non voglio tornare indietro, guardo sempre avanti anche perché ho ancora mille progetti da realizzare. Oltre allo studio per la laurea (ecco forse questa avrei dovuto prendermela prima, ma va bene così), ora c’è la mia linea gioielli in argento. L’ho disegnata con Evelyne, una mia carissima amica conosciuta 15 anni fa durante le vacanze a Ortisei dove torno sempre. Ci stiamo lavorando da un anno. A fine agosto proporremo il primo prodotto: un anello che abbiamo chiamato Lupo perché ci ricorda la montagna e perché mi hanno sempre detto che ho gli occhi da lupo. Sono gioielli divertenti. Ho contribuito ad altri prodotti di moda, ma questa è la prima linea tutta mia».

Le manca il Veneto?

«Amo la mia terra, amo la sua gente, amo la mia famiglia. Ci torno spesso con i miei figli. Sono molto legata alla casa di San Michele dove sono nata e cresciuta. Qui abitano ancora mamma Daniela e mio fratello Nicola. C’è l’orto che adoro: nulla è più buono delle zucchine e dei fagiolini raccolti qui. A Monte Carlo abito in un condominio, non abbiamo spazio per coltivare ortaggi. E, forse, neanche il tempo. Ma quando torno a San Michele mi rigenero. Anche i miei figli stanno bene qui. Parlo dialetto con la mamma, ghe vojo ben. Scherzo e rido con gli amici di sempre: abbiamo una chat con i compagni delle elementari. E poi ci sono le collaborazioni professionali, forti con la mia terra di origine. Rapporti di lavoro che sfociano in grandi amicizie».

Se non fosse arrivata la vittoria a Miss Italia?

«Chissà, magari sarei rimasta a fare l’impiegata all’ufficio anagrafe di Borgoricco. Prima di vincere stavo studiando il codice civile per partecipare al concorso per un posto a tempo indeterminato. Poi quella sera di settembre mi ha cambiato la vita. Ho fatto un sacco di cose. La pandemia da Covid ha dato una nuova svolta alla mia vita: nel silenzio del lockdown ho realizzato che era meglio avere un piano “b” e mi sono messa a studiare. È sempre bene avere qualche carta in più da giocarsi».

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