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Scomparsa a 21 anni, il telefono di Katiusha agganciato a Milano. Zaia: «Chi la vede chiami il 112»

Scomparsa a 21 anni, il telefono di Katiusha agganciato a Milano. Zaia: «Chi la vede chiami il 112»

Apprensione per la scomparsa di Katiusha Campanella dalla sua abitazione di Casale. I genitori hanno sporto denuncia ai carabinieri. «Siamo rincuorati dal fatto che è in contatto telefonico con alcune amiche, speriamo non sia in stato di costrizione»

Ancora nessuna notizia di Katiusha Campanella né riguardo al luogo in cui si trovi. Agli appelli della sindaca di Casale, Stefania Golisciani, e della prefettura di Treviso, si aggiunge ora quello del presidente del Veneto Luca Zaia.

«Sono momenti di grande apprensione, seguiamo con grande attenzione l’evolversi delle ricerche – ha scritto mercoledì sera sui social, il presidente della Regione – Chiunque avvisti la giovane o possa riferire informazioni utili ai fini delle ricerche, contatti il 112. Ringrazio le forze dell’ordine impegnate nelle ricerche».

La 21enne si è allontanata dalla propria abitazione di Lughignano nella notte tra domenica e lunedì: la giovane – alta circa 150 cm, di carnagione chiara, con capelli castani ricci, occhi castani e una ballerina tatuata su una caviglia – si sarebbe fatta sentire dagli amici, mentre avrebbe bloccato il telefono dei genitori e dei carabinieri.

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Si tratterebbe dunque di un allontanamento volontario. La prefettura di Treviso ha lanciato un appello per la scomparsa della ragazza, dopo la denuncia presentata dai genitori, facendo eco a quello diramato dalla sindaca di Casale e ieri anche del presidente Luca Zaia.

I genitori della ragazza, in grande apprensione dal momento della scomparsa, si dicono rincuorati dal fatto che le amiche stanno ricevendo dei messaggi da parte di Katiusha. «Siamo speranzosi – dicono i coniugi Campanella – Stamattina (mercoledì per chi legge, ndr) siamo stati dai carabinieri che ci hanno detto che è un bene che nostra figlia sia in contatto con le amiche. Non sanno nulla se non che il suo telefono si è agganciato ad una cella a Milano. Katiusha è in contatto con 4 amiche, una ci ha fatto sentire un aiuto in cui dice che sta bene e ogni tanto risponde alle loro telefonate. Queste ragazze sono in contatto, oltre che con noi, anche con i carabinieri».

Secondo il racconto dei familiari, la ragazza avrebbe lasciato la propria abitazione di notte, portando con sé solo lo stretto necessario. «Non ci ha dato nessun segnale prima che se ne andasse di casa, negli ultimi tempi non ci sono state discussioni – raccontano i genitori – Domenica sera è uscita con un’amica, è rientrata a casa e il lunedì mattina, alle 4.30, non l’abbiamo trovata in camera: è uscita dalla finestra ed è andata via a piedi, o qualcuno è venuta a prenderla, perché ha lasciato la bici. In uno zaino ha messo una maglietta e dei pantaloni, addosso aveva una maglietta rossa e dei jeans corti. Con sé ha portato le chiavi di casa e il portafoglio, ha lasciato a casa la poste pay e un’altra carta prepagata».

Nonostante l’incertezza, i genitori si aggrappano alla speranza che la figlia sia libera di muoversi: «Il fatto che risponda ai messaggi vuol dire che non è con qualcuno che la costringe a fare qualcosa. Da circa un mese Katiusha si frequentava con un ragazzo ma non ci ha detto altro: non sappiamo chi sia, da dove venga e dove l’abbia conosciuto. Non possiamo dire che sia con lui».

I genitori descrivono Katiusha come una ragazza riservata: «È una ragazza tanto chiusa e parla poco. Ha fatto vari lavoretti ma ora è disoccupata. Ha un ottimo rapporto con la nonna di 87 anni, l’unica che le è rimasta e che abita a Casier: va a trovarla spesso in bici. Gioca spesso con i nostri due cani».

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