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Palazzo Biserini, approvato il piano di ristrutturazione

TRIESTE A sedici anni dalla chiusura al pubblico di palazzo Biserini, il progetto di ristrutturazione della storica sede della Biblioteca civica in piazza Hortis è stato approvato in via definitiva con delibera della giunta.

Il Comune intende andare in gara entro la primavera 2025, per un cantiere da 11,2 milioni di euro finanziato dalla Regione. L’intervento comprenderà la messa in sicurezza dell’intero palazzo e la ristrutturazione dei primi tre piani. Il quinto rimarrà inaccessibile, sul quarto «vedremo come intervenire in fase esecutiva», a seconda di condizioni e quadro economico, precisa l’assessora ai Lavori pubblici Elisa Lodi.

LA STORIA

La delibera approvata in giunta sblocca l’iter di un cantiere di cui si discute da almeno quattro amministrazioni. Nel 2004 la prima giunta Dipiazza firmava il primo “piano di intervento preliminare per la sistemazione dell’edificio a uso esclusivo di Biblioteca civica”, premessa alla ristrutturazione dello storico palazzo di piazza Hortis. L’edificio risale al 1802 e in due secoli ha accolto al suo interno l’Accademia di commercio e nautica, le Scuole reali e il museo di Storia naturale, quindi la Biblioteca. In tempi più recenti l’emeroteca Fulvio Tomizza, tra i pochi locali ancora accessibili, insediata a piano terra con un intervento da 587 mila euro.

LA CHIUSURA

Nel 2008 la sede della Biblioteca civica viene chiusa al pubblico. Mettere in sicurezza struttura e archivi richiede da subito 750 mila euro, mentre le attività vengono spostate nella più piccola sede di via Madonna del mare.

GLI INTERVENTI PRECEDENTI

Da allora seguono diversi interventi di messa in sicurezza, impiantistica e illuminazione, per realizzare i vani ascensore e di ristrutturazione del piano terra. Nel corso degli anni il Comune mette a bilancio 5,8 milioni, che però sembrano non bastare mai: l’edificio è vetusto e i punti in cui intervenire sono tanti. Nel 2021 c’è una svolta, con l’arrivo di 11 milioni 221 mila euro dalla Regione e l’approvazione del progetto di fattibilità. L’iter, articolato, richiederà altri tre anni.

LA SVOLTA

Si arriva così allo scorso aprile, con la chiusura della Conferenza dei servizi, cui è seguita una fase per recepire i pareri di tutti gli enti coinvolti, in particolare le richieste di adeguamento alle norme antincendio con scale e uscite di emergenza, in linea con quanto richiesto dai Vigili del fuoco. Qui il sindaco Roberto Dipiazza non avanza una parola per «tutte le richieste della burocrazia, che già hanno allungato i tempi e i costi del cantiere». «L’iter non si è mai fermato – precisa l’assessora Lodi – ma ha richiesto numerosi passaggi data la complessità dell’operazione».

L’ITER E LE TEMPISTICHE

A distanza di sedici anni dalla chiusura, dunque, l’approvazione del progetto definitivo tramite delibera di giunta. I progettisti incaricati dal Comune hanno adesso trenta giorni per stendere l’esecutivo, cui seguirà una fase di valutazione che dovrà tenere conto delle richieste dell’assessorato all’Educazione e tutte le prescrizioni pervenute, integrazione delle norme di sicurezza e quadro economico. Terminata questa fase, si potrà procedere con l’indizione del bando. Lodi punta ad andare a gara «nella primavera 2025».

IL PROGETTO

Il progetto prevede la messa in sicurezza antisismica e antincendio di tutto l’edificio. Si procederà quindi al rifacimento del tetto e al consolidamento dei solai, che dovranno reggere il peso dei corposi archivi storici che torneranno a esservi conservati al Biserini. Tutti i piani saranno dotati di nuova impiantistica.

IL PIANO TERRA – LETS

Il piano terra ospiterà, oltre all’emeroteca, il nuovo “LeTs”, con bookshop e aree di aggregazione. L’inaugurazione del museo della Letteratura di Trieste, più volte slittata negli ultimi mesi, è al momento prevista per fine estate. «Apriremo “LeTs” a settembre», comunica l’assessore all’Educazione Maurizio De Blasio. «A breve fisseremo la data».

I PRIMI PIANI

Il primo piano richiederà il restauro completo dei decori sui soffitti e dei pavimenti in legno antico, oltre alla realizzazione di tutti gli impianti di scaffalatura e tecnologici. Una volta terminato, ospiterà spazi dedicati alla lettura, sale conferenza e uffici. Il secondo piano sarà invece destinato all’area museale, arricchita dai rari tomi della Biblioteca.

I PIANI SUPERIORI

L’intervento richiesto ai piani superiori risulta più complesso. Il progetto non ha mai previsto la riapertura al pubblico del quinto piano, inagibile per ragioni strutturali, ma si interverrà comunque nel sottotetto per la sostituzione di alcune travi. Il terzo piano sarà anch’esso messo in sicurezza, mentre il quarto piano sarà dotato di nuovi impianti ma non oggetto di restauro, essendo comunque inutilizzabile per sale studio o uffici: i vani sono troppo bassi, e i vincoli storici rendono impraticabile l’apertura di nuovi abbaini. Quindi, per questo piano, «valuteremo come intervenire in fase esecutiva», annota Lodi. Tutti in ogni caso saranno messi in sicurezza e saranno eseguiti i passaggi impiantistici «necessari al futuro completamento di quei livelli che – precisa – per il budget attuale e i tempi di realizzazione non possono essere eseguiti in questa fase».—

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