World News in Italian

L’Università di Trieste celebra i suoi primi 100 anni tra storia e futuro 

TRIESTE Ricorrono oggi, giovedì 8 agosto, i cento anni dalla fondazione dell’Università di Trieste e l’ateneo li festeggia celebrando «i traguardi raggiunti e le generazioni di studenti e professionisti che hanno lasciato il segno», e guardando al futuro «verso la costruzione e il rafforzamento di un ateneo moderno, all’altezza dei migliori in Europa, che riesce a unire grande qualità di ricerca e capacità di un rapporto stretto tra docenti e allievi, formando menti aperte e pronte a migliorarsi sempre», sottolinea il rettore, Roberto Di Lenarda.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14541196]]

Passato, presente e futuro saranno gli ingredienti dei festeggiamenti ufficiali del “compleanno” che si terranno in Università alle 18. L’attore Davide Calabrese guiderà il pubblico alla scoperta di tre oggetti simbolici: i libri d’onore, la campana delle lauree, e la capsula del tempo.

Nei libri d’onore sono contenute le firme e le dediche dei visitatori più illustri dell’Università, tra cui Giuseppe Ungaretti, il Dalai Lama, i presidenti della Repubblica Sandro Pertini e Sergio Mattarella, il già presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor e Papa Francesco.

La campana, di recente restaurata, tornerà a far sentire dopo trent’anni i rintocchi che un tempo segnavano il termine delle sedute di laurea. Sarà quindi deposta una capsula del tempo, dove sono stati messi documenti e oggetti rappresentativi della vita universitaria, con l’obiettivo che in futuro venga aperta e studiata. Le celebrazioni per questo traguardo si sono aperte il 14 dicembre scorso, e hanno punteggiato tutto l’anno con conferenze, lezioni ed eventi dedicati.

Il secolo di attività dell’ateneo giuliano è stato attraversato dalle vicissitudini e dalle tragedie della storia d’Italia del Novecento, ma anche dall’impegno per la libertà e per la pace. La sua nascita è legata a istanze irredentiste.

Nell’Ottocento, lo sviluppo del porto e il fiorire delle attività mercantili portarono a chiedere all’Austria la nascita di un’Università a Trieste per favorire conoscenze in ambito economico e giuridico. Vienna rifiutò ripetutamente la richiesta, cosa che portò alla creazione di una vera e propria “questione universitaria”, che nel Novecento divenne un tema irredentista. Un centro di studi specialistici fu comunque fondato nel 1877: la Scuola superiore di Commercio grazie a un lascito del barone Pasquale Revoltella.

Qui insegnarono pure James Joyce e Italo Svevo. Da questo nucleo di istruzione superiore nacque poi l’Università quando Trieste dopo la prima guerra mondiale entrò a far parte dell’Italia. Il passo decisivo avvenne nel 1924: l’8 agosto con regio decreto, l’istituto diventava “Università degli Studi Economici e Commerciali” e il Comune mise a disposizione i fondi raccolti per la realizzazione dell’Università negli anni dell’Impero. L’inaugurazione avvenne il 15 dicembre di quell’anno.

La storia dell’Università è legata anche a pagine buie della storia italiana. Fu Mussolini a scegliere di realizzare una sede nuova per l’università: quella centrale attuale di piazzale Europa. Partecipò alla posa della prima pietra. La cerimonia avvenne il 19 settembre 1938, il giorno dopo il discorso in cui annunciò in piazza Unità d’Italia le leggi razziali, durante il quale affermò anche che era sua intenzione quella di realizzare l’aspirazione «bisecolare» dei triestini: «l’Università completa». Le leggi razziali vennero applicate all’interno dell’ateneo. Fu «un’ignominia» che l’ateneo «non vuole dimenticare o nascondere», sottolinea Di Lenarda.

Ma l’Università si è impegnata pure per la pace. L’ateneo «ha dato un contributo straordinario all’avvicinamento dello Stato italiano e sloveno – ricorda il rettore –, con il non banale accordo sulla restituzione dell’edificio di via Filzi», il Narodni dom, sede della Scuola interpreti e traduttori, riconsegnato alla comunità slovena il 13 luglio 2020, a un secolo di distanza dal rogo appiccato dai fascisti. Ad aprile scorso è stata attribuita una laurea ad honorem in Giurisprudenza a Mattarella e Pahor, per il percorso promosso da loro per la pacificazione tra i due popoli.

Marcò un momento chiave nella storia dell’ateneo e dell’Italia anche la laurea honoris causa attribuita a un altro presidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Gli fu assegnata nel 1954, l’anno in cui Trieste ritornò a far parte dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale. La cerimonia segnò la ripresa a pieno regime di tutte le attività universitarie dopo il conflitto.

All’Università nel 1961 fu conferita la medaglia d’oro al valor civile. Nel 1964 fu fondato l’Ictp, il centro di fisica teorica basato su un sogno di pace e di dialogo tra tutti i popoli del mondo, «anche grazie all’azione dei docenti dell’ateneo», ricorda Di Lenarda. Insomma, in un secolo segnato dalle tragedie, la storia dell’ateneo è di «libertà, pace ed eccellenza», riassume il rettore. E ora si guarda al futuro, al prossimo centenario.

Читайте на 123ru.net