World News in Italian

Papà di 41 anni stroncato da un tumore scoperto nove mesi fa

Papà di 41 anni stroncato da un tumore scoperto nove mesi fa

Cristian Malavolti viveva a Sottomarina e lavorava alla galleria Contini a Venezia. Il dolore della sorella Nicole: «Eravamo convinti che il peggio fosse passato»

Sconfigge la malattia, ma non riesce a superare gli effetti collaterali di tanti mesi di cure. È morto all’improvviso, per un’emorragia alla lingua, Cristian Malavolti, 41 anni, amato e conosciuto a Valli, dove aveva vissuto gli anni dell’infanzia e della giovinezza, e dove ancora vivono i genitori Monica e Siro, e a Sottomarina dove viveva da qualche tempo con la moglie Nicoletta e i figli Davide e Giada.

Cristian aveva scoperto la malattia, un tumore alla gola, a novembre scorso e l’aveva affrontata col sorriso, come ogni sfida nella sua vita, pronto a lottare con tutte le sue forze. Aveva affrontato con ottimismo tutti mesi di terapie, facendosi spesso accompagnare dalla sorella Nicole, a cui era legatissimo, condividendo con lei i pensieri e le emozioni di quei momenti.

«Dagli ultimi controlli pareva che tutto si fosse risolto», racconta la sorella, «poi all’improvviso qualche giorno fa ha iniziato a perdere sangue dalla bocca. La causa era un’emorragia alla base della lingua, difficilissima da fermare perché i tessuti molli erano tutti compromessi dalle forti cure dei mesi precedenti. È stato ricoverato tre giorni a Chioggia, ma non c’è stato nulla da fare. Siamo tutti sconvolti perché nessuno poteva immaginare una cosa del genere. Eravamo tutti convinti che il peggio fosse passato e invece Cristian c’è stato strappato via all’improvviso. Ci mancherà come l’aria».

Cristian era molto conosciuto anche fuori Chioggia, lavorava da anni alla galleria d’arte Contini di Venezia, come tecnico museale, e si spostava spesso nelle altre gallerie del gruppo, a Mestre e Cortina.

Tutti lo ricordano come un ragazzo solare, sempre disponibile, amante della compagnia, per il quale non esistevano problemi ma solo soluzioni.

L’inesorabile malattia che se l’è portato via ha lasciato sgomenta l’azienda dove lavorava da circa vent’anni, la Galleria d’Arte Contini, punto di riferimento per collezionisti da tutto il mondo.

Qui Cristian lavorava nel reparto logistica e si occupava di allestimenti, fiere, trasporti e movimentazioni delle opere d’arte contemporanea, quelle di autori dal calibro di Fernando Botero e Manolo Valdès, in particolare bronzi e marmi. È unanime il cordoglio che arriva dai colleghi, che ricordano con voce spezzata l’ultima fiera a cui ha partecipato prima della malattia, nel novembre dell’anno scorso, al centro congressi di Roma.

Era «come un figlio», dice il titolare Stefano Contini, «veramente meritava, gioviale ed entusiasta, perfino ultimamente, in malattia, passava a salutare: questa è per noi una grande perdita». Dipendente tecnico noto per la sua dedizione, la sua storia offre una riflessione toccante sul senso di appartenenza e impegno verso il suo team di lavoro: Cristian infatti non ha mai rinunciato a mantenere un legame con i suoi colleghi, anche durante il periodo della malattia, dimostrando che l’umanità e la professionalità possono andare di pari passo. Passava in azienda, giusto il tempo di rivedere colleghi e scambiare con loro qualche battuta.

Solarità e pensiero positivo lo distinguevano, ed erano palesi e contagiosi anche in azienda, dove è piombata la disperazione. «Amante dell’arte in tutte le sue forme» è il cordoglio che arriva dal parroco don Massimo Fasolo, «uomo solare e forte, metteva sempre i figli al primo posto, li adorava». Spirito buono, limpido e privo di pregiudizi: era impossibile non volergli bene fin da piccolo come ricordano i parenti.

L’ultimo saluto si terrà venerdì, alle 10, nella parrocchia della Natività di Maria a Valli, dove è nato e dove ha vissuto gli anni più spensierati. Cristian, per sua stessa volontà, sarà anche sepolto a Valli vicino ai nonni.

Читайте на 123ru.net