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La testardaggine di Ginevra Taddeucci: dalla mancata qualificazione olimpica al bronzo a Parigi 2024

È sempre così, emerge chi non si stanca mai di provarci. Ginevra Taddeucci è uscita dalle acque di tregenda della Senna con una medaglia olimpica. La toscana ha realizzato il suo sogno, dopo aver tanto lottato, e nel giorno più importante il bronzo a Cinque Cerchi la ripaga di tante fatiche. Un percorso che viene da lontano, sgomitando in una squadra italiana dal livello particolarmente alto.

Nel 2022 le prime affermazioni con il bronzo mondiale nella staffetta mista del fondo e a Budapest, seguito dall’oro con il Team Italia agli Europei di Roma. Nel mare tumultuoso di Ostia arrivò anche la soddisfazione a livello individuale con l’argento continentale nella 10 km.

Ai Mondiali di Fukuoka (Giappone) del 2023 il primo boccone amaro da mandar giù, dal momento che la 10 km non metteva in palio solo i primi tre gradini del podio, ma anche i pass olimpici per le ragazze nella top-3. Giunse sesta Ginevra, non avendo le energie per resistere alle progressioni altrui, come quella della tedesca Leonie Beck (oro in quella circostanza).

Rimboccarsi le maniche e prepararsi per l’atipica rassegna iridata di Doha dello scorso febbraio: 13 le carte olimpiche, riservate a chi non aveva centrato il podio in Giappone. Una brutta gara per Taddeucci, conclusa in 22ª posizione, nella prova che diede ad Arianna Bridi (ottava) il biglietto per Parigi. Un ticket che purtroppo la trentina non ha poi potuto far valere per nuovi problemi di idoneità agonistica.

Cosa fare? I criteri di qualificazione olimpica davano un’ulteriore chance: nuotare in piscina un 1500 stile libero di livello, da 16:09.09, per tradurlo in carta a Cinque Cerchi per la piscina in corsie e il nuoto di fondo.

Al Trofeo Settecolli di Roma, Ginevra e Giulia Gabbrielleschi si sono date battaglia per quel tempo ed è stata la classe ’97 a spuntarla in 16:08.65. Gabbrielleschi, da par suo, ha ottenuto posteriormente la presenza ai Giochi grazie al risultato nei campionati italiani di Piombino. Una lunga traversia, dunque, che è passata dalla partecipazione alle batterie dei 1500 sl nella vasca della Defense Arena e arrivata a oggi in una gara al buio, per un campo gara decisamente al limite, ma c’è stato il lieto fine.

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