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Omar Bassi morto in vacanza a 23 anni, i genitori: “Pestato a luglio in un locale del Varesotto, si indaghi su possibile correlazione”

Omar Bassi morto in vacanza a 23 anni, i genitori: “Pestato a luglio in un locale del Varesotto, si indaghi su possibile correlazione”

Prima un pestaggio subìto, il 20 luglio scorso, da parte dei buttafuori di un locale del Varesotto in cui stava festeggiando un compleanno. Poi, 16 giorni dopo, un’emorragia cerebrale che, in poco tempo, ne ha causato la morte. I parenti di Omar Bassi, un ragazzo di 23 anni morto il 5 agosto mentre era in […]

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Prima un pestaggio subìto, il 20 luglio scorso, da parte dei buttafuori di un locale del Varesotto in cui stava festeggiando un compleanno. Poi, 16 giorni dopo, un’emorragia cerebrale che, in poco tempo, ne ha causato la morte. I parenti di Omar Bassi, un ragazzo di 23 anni morto il 5 agosto mentre era in vacanza a Reggio Calabria, vogliono vederci chiaro su quanto accaduto al giovane. Soprattutto, riporta il quotidiano la Prealpina, chiedono di verificare se ci sia un nesso tra le botte prese giorni prima, la visita al pronto soccorso che lo ha dimesso con una prognosi di tre giorni, e la morte.

Ma andiamo con ordine. La vicenda, raccontata dai familiari, comincia il 20 luglio quando il 23enne partecipa alla festa per il compleanno di un cugino in una discoteca del Varesotto. Ci sono tutti i parenti più giovani, scrive la Prealpina, e i genitori sono organizzati per andarli a prendere. Nel locale, a un tavolo vicino, scoppia una lite, racconta una cugina di Bassi, e così i buttafuori intervengono dando pugni un po’ a tutti, compreso il fratello piccolo del 23enne che interviene colpendo un dipendente del locale. In pochissimo, racconta ancora la cugina del 23enne, arrivano altri quattro buttafuori e Bassi viene “massacrato” di botte, in cinque contro uno. Intanto arrivano anche i genitori dei ragazzi e il giovane viene portato all’ospedale Sacco di Milano. Dopo due ore di attesa, raccontano ancora i familiari, “ha preferito tornare a casa”. Il pestaggio però si fa sentire e così, dopo due giorni, si rivolge a un altro ospedale che lo dimette in codice verde con una diagnosi di “esiti da contusioni multiple al viso e trauma contusivo cranico” e una prognosi di tre giorni, prescrivendo paracetamolo in caso di dolore.

Confortato alla visita medica, nella notte tra il 2 e il 3 agosto il 23enne parte per le vacanze in Calabria. Qui, la mattina del 5 agosto, mentre Omar fa la doccia avverte un dolore fortissimo che lo fa urlare. I genitori corrono in bagno e lo trovano accasciato a terra: trasportato in elicottero all’ospedale di Reggio Calabria, il ventitreenne viene sottoposto a una tac con liquido di contrasto: morte cerebrale. Il cuore di Omar Bassi smette di battere poche ore dopo.

Già dopo il pestaggio i genitori, residenti a Bollate, si erano rivolti ai carabinieri, sporgendo denuncia contro i buttafuori individuati dai testimoni. Ma non solo. I genitori hanno sporto denuncia anche contro i sanitari della seconda struttura a cui il 23enne si è rivolto, quella che lo ha dimesso con una prognosi di pochi giorni. I parenti, insomma, vogliono vederci chiaro. Ora sul corpo del ragazzo sarà eseguita l’autopsia, nel frattempo gli atti giudiziari saranno trasmessi alla procura di Busto Arsizio, in provincia di Varese, per competenza territoriale.

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