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Hurkacz pronto al rientro: “Sognavo di giocare le Olimpiadi ma…”

"Djokovic mi ha sostenuto e aiutato molto. Ho capito che dovevo operarmi" spiega Hubert Hurkacz

Hubert Hurkacz brucia i tempi di recupero post-infortunio ed è pronto per scendere in campo nel Bank National Open, dove esordirà contro l’australiano Thanasi Kokkinakis. L’ultimo match giocato dal ventisettenne polacco risale a poco più di un mese fa, proprio quando l’incubo ebbe inizio, a seguito di una volée in tuffo che causò un danno al menisco del ginocchio destro. I medici, dopo l’intervento, hanno comunicato ad Hurkacz che sarebbe stato fuori dalle competizioni fino al prossimo anno, ma il gigante buono di Wroclaw, grazie ad un intenso programma di riabilitazione, ha bruciato velocemente le tappe, tornando a regime prima dell’inizio della tournée nordamericana. L’intoppo rimediato a Wimbledon contro Fils ha condannato Hurkacz a rinunciare forzatamente alle Olimpiadi di Parigi ’24, alle quali non vedeva l’ora di partecipare: “Sapevo di non potermi muovere in campo; quindi, purtroppo le Olimpiadi erano fuori dalla finestra. Sognavo di giocare lì per tutto l’anno, ma sapevo che non sarebbe stato possibile. Le ferite non erano ancora guarite. Non potevo andare lì. Era un rischio troppo grande e inoltre non potevo muovermi in campo, quindi non avrebbe funzionato”.

Durante il percorso di fisioterapia, l’atleta polacco si è interfacciato con un collega che ha subito pressoché lo stesso intervento, Novak Djokovic. Il serbo si è reso protagonista di una storia senza precedenti. Dopo essersi lacerato il menisco al Roland Garros, ha raggiunto la finale a Wimbledon ed ha ottenuto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, battendo in finale Carlos Alcaraz. Chi meglio del 37enne di Belgrado poteva dispensare suggerimenti all’amico Hurkacz, che ha aggiunto: “È stato di grande ispirazione quello che ha fatto, soprattutto la vittoria della medaglia d’oro. Ho anche mandato un messaggio a Novak. Anche lui mi ha sostenuto e aiutato molto e la situazione era diversa, era difficile prendere una decisione. Alla fine, ho capito che dovevo operarmi”.
Un rientro record anche per il polacco, pronto a debuttare a Montreal anche grazie al sostengo del suo coach Boynton: “Sono felice per lui che possa fare le cose che ama, e noi siamo qui. Ora dobbiamo solo essere intelligenti su come andare avanti e vedere. Saranno le partite a dirci cosa dobbiamo fare in tutti i sensi”.

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