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Terme, una legge per sostenere il settore: bonus agli anziani e per chi assume

Terme, una legge per sostenere il settore: bonus agli anziani e per chi assume

La proposta è del senatore De Poli. Previsti l’inserimento delle cure termali nei livelli essenziali di assistenza sanitaria e un fondo da 30 milioni di euro

Agevolazioni per gli anziani, ma anche per l’ammodernamento delle strutture alberghiere e per chi assume dipendenti a tempo indeterminato. In più la possibilità di svolgere due cicli di cure termali all’anno anziché uno soltanto e una giornata dedicata alle Terme.

Dal senatore padovano dell’Udc, Antonio De Poli, arriva una proposta di legge a sostegno del comparto termale.

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Ha l’intento di promuovere il settore, prevedendo, fra l’altro, l’inserimento delle cure termali a carico del Servizio Sanitario Nazionale nei livelli essenziali di assistenza e accordi di partenariato tra termali e Inail per la riabilitazione post-infortuni.

Cosa propone il disegno di legge, che ha primo firmatario De Poli e che è presentato insieme ad altri esponenti del centrodestra (Gasparri, Rastrelli, Mennuni, Iannone)? Si diceva anzitutto dell’aumento dei cicli di cura a sostenuti dal sistema sanitario nazionale: «Al fine di prevenire l’insorgenza e la cronicizzazione delle patologie reumatiche, ortopediche, neurologiche, respiratorie, dermatologiche, ginecologiche, otorinolaringoiatriche, dell’apparato urinario, vascolari, dell’apparato gastroenterico e locomotore, gli assistiti del Sistema Sanitario Nazionale», propone il disegno di legge, «hanno diritto a fruire, con oneri a carico del Servizio Sanitario, di due cicli di cure termali all’anno correlati alla specifica patologia».

Cicli raddoppiati, dunque, visto che ad oggi è solo uno con il sostegno dello Stato.

Un passaggio significativo del programma è l’inserimento delle cure termali nella rete dei servizi sanitari e sociosanitari a livello nazionale.

Sono previste anche agevolazioni fiscali (credito di imposta al 50% per le spese di ristrutturazione), al fine di riqualificare le aziende termali. A tale scopo il disegno di legge propone l’istituzione di un fondo presso il Ministero dell’Economia pari a 30 milioni nel triennio 2024-2026.

E ancora: la proposta introduce l’esonero contributivo (al massimo per sei mesi) per chi, ad esempio, trasforma un contratto di lavoro a tempo determinato in indeterminato.

In più si propone che i visitatori delle strutture termali che soggiornino per almeno 6 giorni e che svolgano 6 prestazioni di cura siano esonerati dal pagamento della tassa di soggiorno.

Dunque, non solo agevolazioni per chi fa impresa ma anche e soprattutto per i clienti: agli over 75, infatti, con Isee inferiore a 50.0000 euro e alle persone con disabilità, è riconosciuto un credito di imposta del 19% delle spese effettuate presso un centro termale.

«Stiamo parlando di un asset importante in ambito turistico: gli stabilimenti termali rappresentano circa il 5% del turismo italiano, contando 378 stabilimenti distribuiti in 20 regioni e 170 Comuni, occupando oltre 60.000 addetti e producendo un fatturato annuo diretto di 800 milioni, che arriva a più di 1,5 miliardi se consideriamo i servizi correlati», incalza De Poli, che auspica una calendarizzazione rapida del disegno di legge. «In Italia il termalismo rappresenta una risorsa fondamentale visto che le cure termali si sono rivelate storicamente come uno strumento sia di prevenzione che di cura e riabilitazione per i cittadini affetti da diverse patologie», spiega il senatore.

Il disegno prevede inoltre la costituzione di una Commissione nazionale per la promozione del turismo termale. Questo organo si occuperà di implementare le azioni per sviluppare il turismo all’estero, facilitando l’accesso dell’utenza straniera.

«Abbiamo, inoltre, proposto di istituire una Giornata nazionale delle cure termali, che ricorrerà il 28 settembre di ogni anno», sottolineano i promotori. «Abbiamo voluto introdurre il brand “qualità termale”. Le cure termali rappresentano uno strumento indispensabile per il benessere psicofisico. Con questa proposta intendiamo intervenire, a 360 gradi, nella promozione del termalismo».

Il disegno presentato il 7 agosto dovrà ora essere discusso prima della sua approvazione ed entrata in vigore.

«Il Governo, di concerto con le Conferenze delle Regioni e delle Province, sentite le organizzazioni di rappresentanza delle imprese termali, è delegato ad adottare, entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi in materia», si legge nella proposta.

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