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Legovich sulla serie A: «La Pallacanestro Trieste può fare bene»

TRIESTE Una rimpatriata tra vecchi amici, per ritrovarsi su un parquet prima di cominciare la nuova stagione. L'occasione per allenarsi in allegria e parlare un po' di basket prima di raggiungere le rispettive destinazioni e cominciare la preparazione.

Marco Legovich, l'ex coach della Pallacanestro Trieste che ha già raggiunto Varese per cominciare la sua seconda stagione da assistente alla Openjobmetis, racconta le giornate trascorse nella palestra di Aquilinia con alcuni dei giocatori che hanno fatto parte del suo recente passato. Da Juan Fernandez a Matteo Schina, da Tommaso Baldasso a Matteo Visintin, da Tommaso Fantoma a Federico Stoch. Giocatori nati e cresciuti a Trieste o ragazzi che con la nostra città hanno ormai stretto un legame a doppio filo e vanno considerati triestini di adozione.

Tra questi, certamente, il Lobito Fernandez. «Juan l'ho visto davvero molto bene- racconta Marco- Sereno, motivato, elettrizzato dall'idea di tornare a fare ciò che ama. Si allena da tempo, è tonico ed è pronto a ricominciare. Certo, gli manca la parte agonistica che solo l'abitudine alla partita ti può dare ma è solo una questione di tempo. Credo che un anno in una società come la Reyer, che gli regalerà la soddisfazione di giocare le coppe, potrà accelerare il suo percorso di recupero. Per Venezia, aldilà di quanto potrà dare come giocatore, un uomo come il Lobito è un acquisto prezioso per tutto ciò che saprà dare nello spogliatoio e fuori dal campo».

Da Fernandez a due triestini attesi in A2 da una stagione importante. Matteo Schina a Torino e Tommaso Fantoma a Brindisi partono per confermare le ottime cose fatte vedere nella passata stagione. «Per la A2 Schina ormai è una certezza - continua Legovich - Un giocatore maturo, che ha acquisito tanta esperienza e che avrà la possibilità di crescere ancora sfruttando la stagione alle porte con Boniciolli. Fantoma ha una grande occasione a Brindisi, starà a lui sfruttarla. Ma non ho dubbi che farà bene perchè è un incredibile lavoratore e ha la grande capacità di recepire e assimilare i consigli che gli vengono dati. Tommaso ascolta e grazie a questo cresce giorno dopo giorno».

Lasciata Trieste, Legovich è rientrato a Varese dove ha iniziato la nuova stagione. «Siamo al lavoro con un gruppo di ragazzi Under 19 e U17, qualcuno farà parte del gruppo della prima squadra. Abbiamo deciso di cominciare un po' prima partendo dal presupposto che il prossimo sarà un campionato estremamente equilibrato. Dietro Milano, Bologna e Venezia e subito sotto a Tortona vedo un gruppo ampio di squadre che potranno far bene. Tra queste metto senza dubbio Trieste.È una squadra che ha leader designati molto chiari coe Ross, Brown e Brooks, due aggiunte molto importanti come Uthoff e Johnson e le conferme di Ruzzier e Reyes che rappresentano garanzie assolute per la categoria. Il gruppo italiano, lo abbiamo visto a Pistoia nella scorsa stagione, può essere un punto di partenza importante per avere una base consolidata». —

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