Picchia la madre e minaccia i residenti, fermato
Spaccio, violenze sotto il sole, minacce di morte. San Girolamo, fino a poco tempo fa una zona tranquilla e lontana dalla delinquenza, sta cambiando aspetto.
Lo conferma ciò che è accaduto l’8 agosto, quando dalle finestre aperte, i residenti hanno sentito delle grida provenire dalla fondamenta. Un giovane si è affacciato e ha visto un uomo, che vive in zona e già noto alle forze dell’ordine, malmenare la madre.
Strattoni, spinte, insulti, tutto in strada, sotto gli occhi di residenti e passanti.
«Mio figlio», racconta il padre, «gli ha subito gridato di smetterla, di lasciar stare la donna e che avrebbe chiamato le forze dell’ordine. Allora, lui ha iniziato a minacciarci».
“Stai zitto o vi ammazzo”, “vi uccido tutti”, “so chi siete e vi aspetto qua sotto”, queste alcune frasi che l’uomo ha gridato, carico di rabbia, probabilmente alterato, a chi lo stava riprendendo.
«Quando ho sentito le minacce contro mio figlio non ci ho più visto, mi sono affacciato anche io e poi ho chiamato la polizia», continua il testimone, «mi hanno risposto di stare in linea perché avrebbero provato a chiamare la volante, impegnata in un altro intervento».
Intanto, in fondamenta la donna continuava a essere malmenata e la famiglia veneziana minacciata.
«A un certo punto l’uomo mi ha detto che sarebbe tornato in casa a prendere una sorpresa per noi, ci siamo chiusi dentro perché se avesse avuto una pistola cosa sarebbe successo?», si chiede il testimone.
Mentre i minuti sembravano diventare infiniti, ha riprovato diverse volte a chiamare le forze dell’ordine. «Che potevo fare? C’era un uomo che stava picchiando sua madre e minacciando me e i miei figli di morte», fa presente. La donna, nonostante si trovasse in difficoltà, è riuscita a chiamare il Suem 118.
Gli infermieri, al loro arrivo, hanno immobilizzato e sedato il giovane e subito dopo, sono arrivate sul posto anche due volanti della polizia che lo hanno accompagnato in Pronto soccorso.
La famiglia minacciata ha tirato un sospiro di sollievo, ma non troppo lungo. «Cosa succederà quando uscirà dall’ospedale? Chi mi assicura che io e i miei figli saremo al sicuro?».
Se la prima reazione, a caldo, era stata quella di pensare di denunciare l’uomo, ora il testimone non è più così convinto. «Se lo denuncio, vedrà nome e cognome e ho paura che possa farci qualcosa, visto che abita a trenta metri da me. Chi ci protegge?», si chiede, cercando una risposta al Commissariato di Venezia, dove si recherà questa mattina.
Il giovane tunisino è noto ai residenti della zona: basta passeggiare in tarda serata in fondamenta o nel sottoportego che collega San Girolamo con la fondamenta di Cannaregio per incontrarlo magari in compagnia di qualche connazionale.
Questa zona di Venezia è purtroppo diventata terreno di spaccio, conteso dai pusher. E contestualmente agli spacciatori sono arrivati i consumatori, sempre più giovani.
Non è raro imbattersi in uno spacciatore che propone l’acquisto di una dose di droga. «In questa zona c’è tanta omertà», conclude il testimone, «tutti vedono e nessuno dice niente, qualcosa deve cambiare».