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Cantiere per l’elettrificazione ferroviaria: Ivrea chiede 500mila euro, Rfi fa ricorso

Cantiere per l’elettrificazione ferroviaria: Ivrea chiede 500mila euro, Rfi fa ricorso

Non vuole pagare l’occupazione di suolo pubblico perché l’opera è di pubblica utilità. Chiantore: «Dialogo in corso». Incontro previsto nei primi giorni di settembre

IVREA. Pare che il Comune di Ivrea abbia chiesto a Rete ferroviaria italiana (Rfi) una cifra vicina al mezzo milione di euro per l’occupazione di Piazza Perrone e via Riva per il cantiere per l’elettrificazione della ferrovia. Quel che è sicuro, invece, è che Rfi ritiene di non dover quei soldi al Comune di Ivrea. Infatti ha predisposto un ricorso al presidente della Repubblica contro l’idea di dover pagare il Canone unico patrimoniale per l’occupazione di suolo pubblico.

Nel regolamento l’esenzione non c’è

La questione è spiegata all’interno di una delibera in cui l’amministrazione dà mandato di affidarsi a un legale per resistere in giudizio al ricorso di Rfi. Il regolamento comunale, infatti, «non prevede, tra le esenzioni dal canone, le occupazioni connesse all’esecuzione di opere ferroviarie di interesse nazionale finanziate con fondi statali».

Tradotto: la prevederebbe, qualora Rfi fosse ancora un ente statale.

Essendo diventata una società di capitali, però, la casistica non è prevista, nonostante si tratti di opera di interesse pubblico. Così, ovunque ci sono cantieri di questa portata, ci sono i ricorsi. A Ivrea è la prima volta che accade.

Incontro i primi di settembre

Tra le parti, comunque, il dialogo è in corso. Si pensa di poter trovare una quadra, vista l’incertezza del ricorso da entrambi i lati. La stessa delibera riporta di un incontro del 14 marzo, senza esito positivo, e di uno previsto per i primi giorni del mese di settembre.

Il sindaco Matteo Chiantore, che di mestiere fa proprio l’avvocato amministrativista, è fiducioso di poter trovare una quadra prima di arrivare alla fasi giudiziali: «C’è un dialogo molto collaborativo in corso, non siamo al muro contro muro. La discussione che è in atto non riguarda solo Ivrea, è una questione che le si ripropone in tutti i cantieri di una certa entità che Rfi ha in giro per l’Italia. I regolamenti comunali, infatti, non prevedono un’esenzione specifica, mentre loro oppongono la pubblica utilità dell’opera che effettivamente c’è e che nessuno nega. È un problema che loro hanno in tutti i cantieri di una certa entità, da quando sono diventati una società di capitali, che genera reddito, e non sono più un ente statale. Un eventuale pronunciamento, può far giurisprudenza anche nel nostro regolamento comunale. Noi comunque siamo obbligati a chiederne il pagamento, anche perché un domani può venire la Corte dei conti e chiederci perché non l’abbiamo fatto».

Chiantore: «Ipotesi transattive»

La via maestra che Chiantore sembra indicare, però, è quella della trattativa.

«Ci sono valutazioni in corso con loro - spiega il sindaco -, non è detto che non si possa giungere a un accordo, con ipotesi transattive. D’altronde entrambi sappiamo che il ricorso è incerto sia da una parte che dall’altra».

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