World News in Italian

Depredato l’hotel Vazzana confiscato nell’ambito di operazioni antimafia

Volpiano

Una serie di furti avvenuti nel volgere di qualche settimana hanno depredato a Volpiano l’hotel Vazzana, confiscato nel gennaio scorso dalla Direzione investigativa antimafia su decreto emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Torino.

Un contrapasso di dantesca memoria per l’elegante albergo che apparteneva ai fratelli Giuseppe e Mario Vazzana, 58 e 61 anni arrestati e condannati nell’ambito dell’operazione Platinum Dia che aveva scoperchiato altre ramificazioni dell’ndrangheta in Canavese.

Chiuso dallo scorso febbraio, nessuna vigila sull’hotel: facile per i ladri forzare una porta d’ingresso posteriore, introdursi nelle camere e nelle due suite che avevano ospitato figure di spicco della criminalità organizzata e portare via, in tutta calma la rubinetteria, i televisori, per finire con i fili di rame dell’impianto elettrico e le canaline. La scoperta l’hanno fatta alcuni addetti, che hanno subito avvisato i carabinieri della compagnia di Chivasso: ma di elementi utili alle indagini, che si concentrano sui classici ladri di rame, ne esistono pochi.

Restano invece aperti i due bar (uno a Volpiano e un altro a Chivasso) e il ristorante a Belmonte, sempre di proprietà dei fratelli Vazzana, e sempre oggetto di confisca, ma affidati a un curatore. Complessivamente valeva 8 milioni di euro il patrimonio materiale confiscato ai Vazzana, condannati in tribunale a Ivrea per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso: 6 anni e 8 mesi di reclusione Giuseppe, 6 anni e 11 mesi, Mario.

La confisca è il risultato della complessa attività di analisi del materiale acquisito dal Centro Dia di Torino nel corso dell’operazione che ha consentito di documentare efficacemente e ricostruire l’imponente patrimonio accumulato dai due imprenditori, secondo le indagini affiliati alla locale ’ndranghetista di Volpiano. Nel patrimonio confiscato figurano oltre all’hotel, ai bar e al ristorante anche una tabaccheria a Chivasso oltre a sei autovetture e 19 rapporti finanziari. Entrambi i fratelli sono stati colpiti dall’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale di Pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza e divieto di allontanarsi senza autorizzazione per la durata di cinque anni.

Al centro dell’operazione Platinum Dia c’erano gli affari dell’ndrangheta: Giuseppe e Mario Vazzana, secondo le indagini della Dia di Torino avevano messo a disposizione di altri ’ndranghetisti le loro strutture ricettive per garantire ospitalità riservata, non dando comunicazione alla polizia.

Inoltre avrebbero assunto alle loro dipendenze boss e gregari dell’organizzazione. Nessuno tra Chivasso e Volpiano aveva sospetti su di loro: per tutti i fratelli Vazzana erano degli abili imprenditori impegnati su più fronti nel mondo del business.

A riavvolgere il nastro di qualche anno, i furti all’Hotel Vazzana presentano analogie con la villa di San Giusto Canavese che era stata confiscata al boss del narcotraffico internazionale Nicola Assisi. Prima di essere restituita alla collettività, dopo un lungo iter, e una bonifica, la lussuosa dimora bunker, nel 2018, era stata teatro di furti e persino di un attentato incendiario, per fortuna non andato a buon fine. Dopo quell’episodio la villa venne presidiata dalle forze dell’ordine.

Читайте на 123ru.net