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Asl/To4, «Cibi serviti in ospedale oltre la data di scadenza»

IVREA. Difformità nelle date di scadenza riportate sull’etichettatura dei pasti confezionati per i pazienti ricoverati in ospedale. E Dussmann, l’azienda che fornisce il servizio mensa e i cibi per dipendenti e pazienti dell’Asl/To4, finisce sotto attacco.

Il caso è scoppiato qualche giorno fa, nel reparto neurologia dell’ospedale di Chivasso, per diffondersi in tutta l’Asl, con tanto di indicazioni date dalle direzioni mediche dei presidi ospedalieri attraverso comunicazioni formali che invitano il personale a fare attenzione «alle scadenze dei pasti che vengono consegnati».

CONTROLLARE BENE

La comunicazione inviata ai reparti fa riferimento a sua volta alla segnalazione della coordinatrice della struttura dietetica e nutrizione, che informa che all’ospedale di Chivasso, nei giorni scorsi, c’è stata «la ripetuta consegna, a pazienti ricoverati, di pasti oltre la data di scadenza riportata sulla confezione, oltre a pasti la cui data di scadenza è stata corretta manualmente». Da qui, l’invito a prestare massima attenzione alle scadenze. Che sul servizio refezione ci siano problemi sollevati più e più volte non è una novità, ma etichettature a mano e date difformi non si erano mai verificate.

LA DIREZIONE

Stefano Scarpetta, direttore generale Asl/To4, è tranchant: «Stiamo facendo tutte le verifiche del caso e ci riserviamo di tutelarci in tutte le sedi competenti». Rita Ippolito è la direttrice dell’ospedale di Chivasso: «Facendo seguito alla segnalazione del reparto, come direzione medica abbiamo provveduto alla contestazione dell’addebito alla ditta, tramite gli uffici preposti, e a diffondere ai reparti una comunicazione ulteriore di raccomandazione agli operatori di effettuare un controllo attento e puntuale delle date di scadenza riportate sulle etichettature dei pasti».

LA VERSIONE DI DUSSMANN

Ma quante volte è accaduto? Tutte le comunicazioni dell’Asl sono al plurale, per Dussmann l’episodio è uno e di scaduto non c’era nulla. «Il cibo somministrato era conforme – spiegano dalla sede centrale –. Il pollo lesso senza glutine è stato preparato dall’azienda nella cucina centralizzata nell’ospedale di Ciriè e poi conferito nei terminali di distribuzione esterni, tra cui Chivasso, per le successive fasi di confezionamento e somministrazione». E dettagliano spiegando che il pollo era sottovuoto («messo il 31 luglio, si conserva 21 giorni»), è arrivato a Chivasso il primo agosto e somministrato il 2. E allora l’etichetta? Questa la spiegazione: «Stampata utilizzando i sistemi informatizzati, secondo procedure aziendali, successivamente rettificata da una collaboratrice accortasi di un errore di stampa». Dussmann chiude con la «diffida a non diffondere notizie false per gettare discredito sulla nostra azienda».

IL SINDACATO

Il sindacato ha, di suo, una raccolta di segnalazioni lunghissima. E già mesi fa aveva sollevato apertamente il problema chiedendo la convocazione della commissione mensa per calendarizzare incontri mirati a scomporre i vari problemi e a individuare delle soluzioni. C’era stato un incontro generale e un esame delle situazioni sui vari presidi, con l’impegno di Dussmann di apportare alcune migliorie. Da allora non ci sono più stati incontri e, da notizie informali, emerge che le migliorie avanzate da Dussmann non abbiano passato il vaglio dell’Asl.

Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica e Nursind, chiedono una riunione urgente. «Francamente sono senza parole – dice Giuseppe Summa, Nursind – . Ma ci rendiamo conto? Sono mesi che ci sono segnalazioni». Ermes Zerbinati, Cisl: «Pensiamo al fatto che le persone ricoverate si ritrovano quel cibo senza la possibilità di andarsi a prendere altro». Serse Negro, Uil, ha perso il conto delle segnalazioni che arrivano sul cibo: «Non va bene, queste cose non devono accadere». E Luciano Perno, Cgil, osserva: «Non ci siamo proprio, questo appalto ha sempre avuto dei problemi». Già. Al netto dell’inutile sottolineatura che anche il cibo fa parte del percorso di cura e di quella che le direzioni chiamano “umanizzazione” degli ospedali, il capitolato di gara per il servizio dei pasti dell’Asl/To4 risale al 2017, dentro una maxi gara indetta da Scr (6,25 euro, più un adeguamento prezzi del 5,7% e una riduzione delle proposte variabili del piatto del giorno). Tutto al ribasso, dunque. Francesco Sciarra, Uiltucs, segue le lavoratrici Dussmann: «L’azienda ha scelto di non fare assunzioni per coprire le sostituzioni in questo periodo di ferie e il personale è costretto a doppi turni e a lavorare in condizioni molto difficili».

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