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Al Challenger di Cordenons Riccardo Bonadio, Federico Arnaboldi e Lorenzo Giustino conquistano i quarti di finale

Bonadio, qui è al suo ultimo torneo in carriera, sta giocando leggero e medita un ritiro col botto

Solo sette gli italiani in tabellone al Challenger 75 di Cordenons, oltre ai nove che non hanno superato il barrage delle qualificazioni. Questo torneo che si disputa nel piccolo paese friulano (18.000 abitanti) in provincia di Pordenone, è ormai un classico del nostro panorama tennistico, tanto che è giunto ormai alla sua 21esima edizione (con un albo d’oro che vede i nomi di Filippo Volandri, Paolo Lorenzi, Carreno Busta e Francisco Cerundolo) e quest’anno offre un ulteriore motivo di interesse perché sancisce il passo d’addio di Riccardo Bonadio che a 31 anni appena compiuti ha deciso di appendere la racchetta al chiodo.

I motivi ce li spiegherà a breve lui stesso in un’intervista esclusiva a Ubitennis, ma in ogni caso quando è in campo si diverte ancora come un matto, forse proprio perché non ha più nessuna pressione o responsabilità di classifica. Così nell’esordio ha battuto un po’ a sorpresa l’ucraino Vitaly Sachko che nell’ultima stagione è effettivamente apparso un po’ spento (n.397 ATP), ma fino all’anno scorso era da tutti considerato cliente molto pericoloso. Nel secondo turno il tennista friulano, davanti a spalti gremiti, ha poi tenuto a battesimo il giovane fenomeno austriaco Joel Schwaerzler che, a soli 18 anni, ha già fatto girare la testa a molti e in maggio ha messo in bacheca il suo primo Challenger a Skopije, in Macedonia del Nord. Ma contro questo Bonadio non ce n’è per nessuno e il giovane talento austriaco se n’è reso conto in fretta. Era sì andato avanti 5-3 nel primo set, ma poi un lungo black out ha consegnato il parziale al suo avversario. E nel secondo set non c’è stata partita con il tennista friulano che incanta col suo rovescio e con una sapienza tattica che al momento non è alla portata del giovane avversario. Così con un sonoro 7-5 6-3 Riccardo conquista i quarti di finale, dove incontrerà Carlos Taberner che attualmente naviga attorno al 300esimo posto, un lontano parente del giocatore che un paio di anni fa era in top 100. Per scaramanzia non ci azzardiamo a dire che Bonadio sia favorito, possiamo invece dire che il suo è già un addio col botto.

Brillante Federico Arnaboldi che cavalca il suo momento d’oro e si qualifica per i quarti superando prima la 19enne stellina croata Matej Dodig, col punteggio di 6-4 6-3, e poi prevalendo nel derby contro Alessandro Pecci che oppone meno resistenza del previsto (6-3 6-1), una volta disinnescato dall’ottima risposta di Federico il suo servizio, che cala da oltre 2 metri d’altezza.

Ora ad Arnaboldi il giovane (un saluto ad Andrea, cugino e coach) toccherà il sorprendente belga Alexander Blockx (n.290 ATP) che si sta facendo largo a spallate nel circuito.

Ai quarti anche il sempreverde Lorenzo Giustino che starà anche spendendo gli ultimi spiccioli di carriera, ma lo sta facendo in maniera molto oculata. Intanto qui a Cordenons ha spiegato alcune cose al rampante Samuel Vincent Ruggeri che ha dovuto arrendersi con nettissimo 6-1 6-1. Samuel, che abbiamo contattato per capire cosa fosse successo, ci ha detto che aveva sì un po’ di dolore al polso ma che in realtà è stata soprattutto una giornataccia, in particolare da un punto di vista mentale. Il tennista napoletano, che a breve festeggerà 33 anni, ora se la vedrà con un altro rampante, il 19enne lituano Vilius Gaubas (n.221) cui potremmo consigliare la massima cautela, perché in caso contrario potrebbe andare incontro a spiacevoli sorprese.

Permetteteci di chiudere con una nota particolare dedicata al 23enne Pietro Romeo Scomparin che, messa in pausa la sua attività professionistica, si è dedicato alla caccia grossa nella prateria dei tornei Open. Questa apparizione a livello Challenger è stata infatti un’eccezione dovuta al fatto che lui è tesserato per l’Eurosporting Treviso che organizza qui a Cordenons e quindi gli ha ben volentieri concesso una wild card per le qualificazioni. Così, dopo aver perso domenica mattina contro un Andrea Picchione che è apparso decisamente fuori portata (“Nel primo set – ha dichiarato Scomparin – non ci ho capito nulla e quando ho cominciato a prendere un buon ritmo la partita era già finita”), è corso al TC Via Olivera di San Vendemiano perché nel pomeriggio aveva la finale del torneo Open. Che, tanto per la cronaca, ha vinto battendo il padovano Lorenzo Favero.

Al Challenger di Bonn (Germania, terra battuta) c’erano Marco Cecchinato e Stefano Travaglia. Hanno entrambi superato il primo turno, ed entrambi si sono poi fermati. Travaglia è stato battuto con un doppio 6-3 dal 29enne libanese Banjamin Hassan (n.169) e il “Ceck” è uscito malconcio dallo scontro generazionale con il 18enne fenomeno spagnolo Martin Landaluce, un ragazzo di cui sentiremo di sicuro riparlare.

Nel primo turno del torneo di doppio un voto molto basso l’ha meritato Hunter Reese, esperto doppista statunitense (12 titoli Challenger in bacheca), che ha dato un triste spettacolo nel match contro i francesi Blancaneaux/Jacq. Durante il primo game tocca la rete e il giudice arbitro lo penalizza nonostante le sue accorate proteste. Non si fa in tempo a finire il game (il primo della partita) che il 31enne tennista originario di Kennesaw in Georgia perde la testa e comincia ad insultare l’arbitro mandandolo esplicitamente affan****. Inevitabile la squalifica che ha lasciato senza parole il suo incolpevole partner, il britannico Scott Duncan.

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