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Asst nomina 19 nuovi medici di base per gli ambiti pavesi scoperti

PAVIA. Nuovi medici di base entrano in servizio per coprire i 19 ambiti carenti del territorio provinciale. Lo scorso 30 luglio, Asst Pavia ha convocato i medici che hanno fatto domanda (30 quelle pervenute) per l’assegnazione degli ambiti territoriali di assistenza primaria a ciclo di scelta banditi da Regione Lombardia.

Sono stati convocati i medici inseriti nelle graduatorie di altre regioni, i medici in possesso del titolo di formazione specifica e i medici iscritti al corso di formazione specifica in Medicina Generale, con priorità in graduatoria in base alla annualità di frequenza al corso. Sono stati assegnati gli incarichi per i 19 ambiti carenti del territorio pavese, che risultavano vacanti, tra i quali anche Tromello e Brallo di Pregola, e che necessitavano di un nuovo medico di medicina generale: 3 a Vigevano, 1 a Brallo di Pregola, 1 a Pavia, 2 a Voghera, 3 a Bereguardo, 2 a San Martino, 1 a Ferrera Erbognone, 1 a Rivanazzano, 1 a Borgarello, 1 a Santa Maria della Versa, 1 a Cava Manara, 1 a Siziano, 1 a Tromello.

In alcuni casi, la nomina di questi medici va a coprire tutte le carenze all’interno dell’ambito, in altri casi, invece, pur essendoci ancora dei posti scoperti, viene comunque assicurata la riapertura di un ambulatorio, solitamente in uno dei centri principali della zona. La presenza di più medici in un ambito consente inoltre di non sovraccaricare di pazienti un singolo dottore, che spesso ne ha troppi da seguire.

«Nonostante la grave carenza di medici su tutto il territorio nazionale – sottolinea l’azienda ospedaliera pavese - grazie al lavoro costante di monitoraggio dei bisogni del territorio e grazie alla presenza della sede del Polo Formativo di Polis Lombardia, che forma nuovi medici di medicina generale, riusciamo a garantire un ingresso costante di nuovi medici sul territorio che permetteranno una presenza continuativa nel tempo a fronte di una crescente necessità di presa in carico dei bisogni della popolazione, sempre più anziana e fragile».

La presenza dei medici di base è necessaria soprattutto nelle zone della provincia dove i territori sono più dispersivi, come in collina o in montagna, e dove gli spostamenti, in particolare per le persone anziane, sono più complicati. In questo caso, la presenza del medico di base consente di avere un punto di riferimento nell’ambito, senza doversi necessariamente rivolgersi all’ospedale di zona. Inoltre, per supportare i medici negli ambiti sono più carenti, l’Asst ha deciso di avviare anche progetti di prevenzione: in Valle Staffora, dove è maggiore l’incidenza di persone anziane che vivono da sole, l’azienda ospedaliera ha lanciato, grazie alla disponibilità della struttura di Neurologia, fino a fine settembre, un progetto di prevenzione dell’ictus.

Oliviero Maggi

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