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Riqualificazione di Porto Vecchio, inizia l’iter nelle 5 Circoscrizioni di Trieste

TRIESTE A livello nazionale segue e sviluppa progetti per un controvalore complessivo di 800 milioni di euro. Per riqualificare hangar, magazzini, linea di costa e moli del Porto Vecchio ne stima più di 600. La proposta di project financing per la riqualificazione dell’antico scalo di Trieste presentata dal gruppo bergamasco Costim verrà trasmessa alle Circoscrizioni lunedì prossimo.

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L’iter

Il progetto è stato approvato a fine luglio dalla giunta comunale con delibera dell’assessore Everest Bertoli, ma prima di andare in gara la procedura prevede l’iter della Conferenza dei servizi e prima ancora la valutazione delle istituzioni territorialmente competenti. Le Circoscrizioni avranno tempo venti giorni a partire, appunto, da lunedì 12 per studiare i documenti e presentare tutte le proprie osservazioni. Il testo passerà poi al voto del Consiglio comunale, con seduta fissata a settembre.

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Il piano

Il piano prevede la riqualificazione di tutta la linea di costa demaniale e dei cinque moli dello scalo, da prendere in concessione con l’obiettivo di trasformarli in spiagge e marine, e di 31 tra hangar e magazzini, che saranno acquistati, venduti o affittati per usi diversi in accordo con le linee guida impresse da Comune e Consorzio Ursus. I dettagli su cronoprogramma, previsioni convenzionali, penali e investimento complessivo sono ancora «riservati», trattandosi di informazioni sulle quali andrà scritto il bando di gara.

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Lavori per 600 milioni

Quanto reso pubblico sinora parla di lavori per oltre 600 milioni di euro. Un impegno economico importante da parte di un nome che arriva a Trieste per la prima volta tramite la firma di una delibera ancora tutta da vagliare. Costim si introduce come una real estate developer, controllata cento per cento da Polifin, holding industriale della famiglia Bosatelli.

La società

Il presidente è Fabio Bosatelli e nel portafoglio azionario conta investimenti nell’industria elettronica, nel settore delle costruzioni e nel real estate, oltre tremila collaboratori e aziende quali Gewis, Chorus life e appunto Costim. Il profilo industriale di quest’ultima pone le basi su realtà note nel mercato di segmento: Gualini, specializzata nella progettazione e realizzazione di involucri edilizi, Elmet, che opera nel facility management e nei servizi digitali integrati per l’immobiliare, e Impresa Percassi, ditta di edilizia privata di cui Costim è diventata unico azionista all’inizio del 2024.

II concetto di Chorus Life

La missione aziendale dei bergamaschi è «la realizzazione e la gestione di grandi progetti di rigenerazione urbana sostenibile e intelligenti», in conto proprio o di terzi, e basati sul concetto di “Chorus life” quale modello di «distretto modulare». L’idea alla base è – in linea di principio – la stessa che Costim propone per il Porto Vecchio, ma prima di pensare di partire con i lavori la delibera dovrà come detto essere valutata dalle istituzioni, e comunque la procedura di partenariato pubblico-privato prevede l’indizione di una gara. Bando che, in accordo con il Codice degli appalti e le normative europee, dovrà essere aperto, sebbene pur sempre con il diritto di prelazione per il proponente. Quindi, se un soggetto terzo dovesse fare una proposta economicamente più conveniente di quella della controllata Polifin, questa potrà scegliere se alzare la posta ed eseguire comunque il progetto a quelle condizioni, oppure di ritirarsi ma essere rifondata di quanto già speso in progettazione.

Nel caso dovesse aggiudicarsi la gara, sarà dunque Costim a impegnarsi per il complesso intervento da imbastire sull’antico scalo triestino. Il primo esemplare della filosofia “Chorus life” verrà inaugurato a fine anno a Bergamo, dove il gruppo sta riqualificando un’area dismessa e abbandonata della città con un importo complessivo di lavori da 500 milioni di euro. A Trieste, l’entità dei lavori proposti per il Porto Vecchio supera già i 600 milioni.

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