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Scoperti al largo della foce dell’Isonzo  i resti di  4 imbarcazioni da guerra risalenti ai primi del '900

Scoperti da un pescatore locale al largo della riserva naturale della foce dell'Isonzo i resti di un convoglio di 4 imbarcazioni in ferro della misura di 20 metri per 6 metri e mezzo, risalenti ai primi del '900, che si trovano ancora in asse tra loro.

Si tratta di relitti di chiatte per il trasporto di materiali, utilizzate come supporto logistico alle batterie italiane dislocate sulla foce dell'Isonzo nel periodo della Prima Guerra Mondiale.

« È verosimile - hanno fatto sapere carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Udine - che, con la ritirata di Caporetto nell'ottobre del 1917, siano state fatte affondare in quella posizione, mentre erano alla fonda, proprio per non cadere nelle mani del nemico durante le fasi di ripiegamento delle truppe».

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Il ritrovamento potrebbe permettere di scrivere un altro tassello nella storia che ha riguardato le battaglie dell'Isonzo.

Assieme alla Soprintendenza del Fvg, il nucleo subacquei di Genova e l'Università di Udine, i carabinieri di Udine hanno proceduto anche al monitoraggio un'imbarcazione risalente al III sec. a.C., rinvenuta alcuni anni fa a 7 miglia al largo di Grado, a 19 metri di profondità e sulla quale, a partire dal 2012, è stato applicato un sistema metallico modulare per consentire la valorizzazione in situ di questo bene sommerso.

L'intervento ha avuto lo scopo di impedire possibili azioni delittuose di sottrazione di antichi manufatti da parte di malintenzionati.

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