World News in Italian

Sciopero sulle spiagge: due ore senza ombrelloni a Lignano, contrari Trieste e Grado

Due ore di chiusura degli ombrelloni, dalle 7.30 alle 9.30, sulle spiagge del Friuli Venezia Giulia. Uno sciopero, quello andato in scena nella prima mattinata di venerdì 9 agosto, che ha coinvolto gli stabilimenti balneari che attendevano un decreto attuativo univoco dal governo e che si ritrovano invece senza risposte, con la prospettiva di restare nell’incertezza chissà ancora per quanto tempo.

La “serrata”, simbolica, dell’ombrellone, è l’iniziativa pensata dal Sindacato italiano balneari. Come più volte spiegato dal consigliere nazionale del Sib, Salvatore Sapienza, imprenditore di Lignano, «la protesta nasce dalla volontà di salvaguardare aziende e famiglie che in questo tipo di attività lavorano da sempre e che sono a rischio di perdere tutto da un giorno all’altro».

[[ge:gnn:messaggeroveneto:14524469]]

In tutta Italia, come in regione, sono numerosi gli stabilimenti che hanno concessioni scadute e prorogate. La situazione, per essere risolta, dovrebbe essere gestita dal governo, con l’emissione di un decreto attuativo in cui vengono stabilite con chiarezza le regole che stanno alla base dei bandi per l’assegnazione delle concessioni, mentre al momento spetta ai Comuni preparare i bandi, ma senza avere delle indicazioni precise. Così però si rischia di innescare una infinita serie di ricorsi che bloccherebbero le future stagioni estive.

In Friuli Venezia Giulia, da Muggia a Lignano, la giornata odierna è stata vissuta tra partecipazione alla protesta e perplessità. Sulla costiera triestina lo sciopero non ha avuto appeal.

A Muggia, allo stabilimento “Gabriele”, come spiega il titolare Sabino Taccardi «gli ombrelloni non ci sono», quindi la giornata al mare verrà vissuta normalmente.

Nel cuore di Trieste, anche Cristina Checchini, titolare dello stabilimento “Ausonia”, spiega che per la conformazione della struttura, gli ombrelloni vengono utilizzati solo in alcune aree in cui solitamente si ritrovano i bambini. «Per quanto ci riguarda - spiega l’imprenditrice - è una giornata normale un po’ perché noi abbiamo aperto lo stabilimento dopo l’orario della manifestazione e un po’ perché, usando gli ombrelloni a protezione dei bambini, non li lasciamo di certo chiusi».

Da “Sticco”, la problematica è stata risolta nel 2020, quando i titolari hanno partecipato a una gara con evidenza pubblica e hanno ottenuto la loro concessione fino al 2033, come conferma Manfredi Carignani. Alex Benvenuti, titolare degli stabilimenti “Sirena” e “Riviera”, noti come Grignano 1 e 2, spiega che «non abbiamo aderito perché non ci sembra giusto che uno specifico problema ricada sul cliente».

A Grado la Git, che è iscritta a Federbalneari, un’altra sigla del settore, non ha aderito. Roberto Marin, presidente del Cda di Git, afferma che «il nostro impegno è rivolto a garantire i servizi e non a creare disagi ai turisti. Questa è la migliore risposta possibile che possiamo dare di fronte a tali problematiche. Faremo in modo che chi ha scelto di passare la giornata da noi sia servito come sempre. Le concessioni sono una tematica che riguarda noi, ma che non deve andare a interferire con le vacanze».

[[ge:gnn:messaggeroveneto:14544161]]

Musica diversa a Lignano dove l’adesione alla protesta è stata più importante. Al sindacato promotore Sib hanno aderito i concessionari di Sabbiadoro e anche i titolari dei due stabilimenti di Pineta che si trovano nell’area della Sacca. «Abbiamo aperto gli ombrelloni alle 9.30 - spiega l’imprenditore Guerrino Paschetto - per spiegare ai nostri clienti qual è la situazione che stiamo vivendo, che è molto complicata e delicata. Non è stato uno sciopero, ma un’azione di sensibilizzazione».

Anche Salvatore Sapienza ha aperto gli ombrelloni alle 9.30. «Prima abbiamo offerto una brioche ai nostri clienti spiegando loro che stiamo cercando di attirare l’attenzione del governo, visto che da 15 anni sembra che i nostri problemi siano sospesi nel vuoto».

Michele Battiston, presidente del Consorzio Spiaggia Viva, ha aderito tenendo aperto il bar, ma senza musica, per sottolineare la particolarità di una giornata come quella odierna.

Non sono stati della partita, invece, gli stabilimenti di Sabbiadoro di Lisagest, che fa parte di Federbalneari, il cui rappresentante è Giorgio Ardito. «Non abbiamo aderito all’iniziativa - osserva il gestore - pur condividendo l’idea che la situazione che si è creata porterà inevitabilmente a una serie di ricorsi, con tutto quello che ne consegue».

Читайте на 123ru.net