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Ultima Generazione alla frutta: abbiamo fallito. Gli attivisti si accorgono che nessuno li sopporta più

Ultima Generazione si pente e prende un periodo di riflessione. Gli eco-vandali ci ripensano. Basta azioni eclatanti, ci danneggiano, è il succo del loro dietrofront. Alla notizia non pochi si saranno fatti crasse risate: anche gli stessi attivisti si sono resi conto che la gente non li sopporta più, mal tollerando imbrattamenti di opere d’arte, sortite contro i monumenti; per non parlare dei blocchi delle strade con grave incidenza sugli spostamenti anche urgenti delle persone. Ora gli attivisti austriaci di Ultima generazione gettano la spugna perché – lamentano- non hanno sortito gli effetti desiderati. «Si fermano le nostre proteste», recita un comunicato diffuso nei giorni scorsi, «perché non vediamo più speranza di successo. Il nostro Paese vuole restare nell’ignoranza». Un addio astioso, fatto mascherando il loro flop con la presunta insensibilità delle persone.

Ultima Generazione,arriva il contr’ordine: i blitz ci danneggiano

In realtà, le persone hanno sì a cuore il temi ecologici e ambientali, ma non alle condizioni e ai metodi illegali delle loro proteste: bloccare le strade di importante percorrenza, bloccare lo scorrimento delle ambulanze e imbrattare monumenti con ingenti spese dei comuni per riparare i dannneggiamenti non è legale. Gli attivisti possono discettare quanto vogliono di ignoranza del mondo brutto e cattivo che li circonda, ma i fatti sono questi: la stragrande maggioranza delle persone non ne poteva più dei loro metodi oltretutto infruttuosi per la causa. Non solo, ma negli ultimi tempiu la loro protesta si è intrisa di odio contro il governo. Ultima generazione userà i fondi che  riceve dal Climate Emergency Fund (una non profit internazionale, ndr ) e in parte da donazioni di privati per altro:  «I fondi che ci restano li useremo per coprire i costi della nostra criminalizzazione», cioè le spese legali. Lo spiega a nome di tutti Marina Hagen-Canaval, classe 1996, volto e portavoce del movimento, al Corriere della Sera.

Ultima generazione accusa tutti di ignoranza

«Eravamo qualche centinaio, diciamo trecento in prima linea e quattrocento dietro le quinte- spiega- . Abbiamo messo a rischio la vita, la fedina penale, la salute per far capire che stiamo morendo di caldo; che il meteo pazzo di cui tutti soffriamo peggiorerà, che abbiamo tutto da perdere. Siamo stati al massimo maltollerati. La società è pigra o ignorante. Guardano al loro giardinetto e al loro lavoretto al quale vanno con la loro macchinetta, e mai oltre». Affermazione ridicola: avrebbero costoro dovuto applaudire alle loro bravate? Ma poi si smaschera da sé:  “Credo che forse non abbia funzionato una comunicazione troppo algida, anticapitalista, astratta, che ci ha fatto percepire come elitari, staccati dalla realtà”. Eh già., Se lo rice da sola Marina Hagen, leader di Ultima Generazione.

“Siamo un’élite: bianchi, ricchi, con genitori ricchi”

“Sarei d’accordo che siamo un’élite: bianchi, ricchi con genitori ricchi: pochi tra noi hanno il problema di fare la spesa e se in casa mia si rompe la lavatrice posso serenamente aggiustarla. Ma per questo lottiamo anche per chi non può lottare. – continua Hagen – La disobbedienza civile prevede due strade se una protesta non funziona. Aumentarne l’intensità: anziché bloccare autostrade, bloccare aeroporti. O protestare più spesso. Noi fonderemo un nuovo movimento, e potremmo fare entrambe le cose”. Strategia suicida: vogliono essere “odiati” un altro po’?

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