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Il pasticciaccio di Bari: dopo due mesi non c’è ancora la giunta e si adombra il rischio scioglimento

Se un sindaco di Bari si chiama Leccese significa che il destino cinico e baro ha fatto il suo. Il pasticciaccio della città metropolitana, due mesi dopo le elezioni che hanno decretato il passaggio di consegne tra Antonio Decaro, sbarcato a Strasburgo, e Vito Leccese non trova soluzione. Ancora ad oggi il nuovo primo cittadino non ha nominato la giunta, dimostrando che l’alleanza del secondo turno che ha portato al campo largo non è stata una buona idea, mentre aleggia sempre lo spettro di un possibile scioglimento per infiltrazione mafiosa.

Bari e lo scontro tra Leccese e Laforgia

Vito Leccese e Michele Laforgia si erano presentati divisi al primo turno. Leccese alla guida di uno schieramento comprendente il Pd e altre liste civiche, Laforgia con il Movimento Cinquestelle e gli altri partiti della sinistra. Laforgia si era ritirato dalle primarie dopo l’inchiesta sugli scandali al Comune e alla Regione, per i  quali i pentastellati sono usciti dalla giunta Emiliano. Al ballottaggio Leccese e Laforgia si sono ritrovati, con la vittoria finale del candidato del Pd. Ma dopo un mese e mezzo non si riesce a fare l’esecutivo. E i rapporti tra i due sono ritornati tesi.

L’ordinanza contestata

Nei giorni scorsi il primo cittadino ha emanato un’ordinanza sulla sicurezza e sul divieto di vendita di alcolici suscitando le ira del movimento che fa riferimento a Laforgia, La Giusta Causa, che lo ha definito, ” davvero preoccupante per l’approccio”, attaccando  gli uffici comunali che, “sarebbero capaci non solo di mettere insieme il disordine pubblico e la microcriminalità presenti nelle aree in questione con la presenza di clochard e senza fissa dimora, ma anche di porre sullo stesso piano il divieto di alcolici e della vendita di bevande in bottiglie di vetro nella fascia serale e notturna con l’accatastamento di cartoni, indumenti ed altri effetti personali su panchine e in angoli diversi delle due Piazze in questione”.

La commissione di accesso

Nel mentre Leccese non riesce a fare la giunta si attendono gli esiti delle valutazioni della commissione di accesso nominata da Piantedosi dopo lo scandalo delle municipalizzate e la presenza di infiltrazioni mafiose nella vecchia amministrazione comunale, che non riguardano l’ex sindaco Decaro. Una volta terminati i lavori sarà il comitato di sicurezza, presieduto dal Prefetto, a inviare le carte al Viminale che dovrà decidere se proporre o meno lo scioglimento del consiglio comunale.

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