World News in Italian

West Nile a Treviso: salgono a tre i casi

I casi di West Nile salgono a tre nella Marca, potenzialmente cinque perché due sono in attesa dell’esito degli esami del sangue dei pazienti che manifestano i sintomi della malattia. È sempre il direttore generale dell’Ulss 2 di Treviso, Francesco Benazzi, a fornire i dati. Non un’emergenza, in questo caso, perché le condizioni di chi ha contratto il virus non sono particolarmente gravi: «Sono tutti stati curati a casa propria, nessun ospedalizzato», precisa il direttore dell’Ulss, «È stata effettuata la disinfestazione nelle zone interessate». Sono le zanzare, infatti, a diffondere il virus. Situazione sotto controllo ma è meglio non abbassare la guardia: nel Padovano nei giorni scorsi si sono registrati un decesso (un anziano di 86 anni) e un ricovero di un uomo di 55 in gravi condizioni in terapia intensiva.

La prevenzione

«A Treviso va meglio che a Padova, ma i consigli sulla prevenzione rimangono gli stessi», spiega Benazzi. Tra questi, il metodo preventivo più efficace consiste banalmente nel cercare di evitare le punture di zanzara, ciò tramite l’uso di repellenti cutanei e soggiornando quanto più possibile in ambienti protetti da zanzariere e/o provvisti di diffusori di insetticidi ad uso domestico. Consigliato anche indossare abiti lunghi e di colore chiaro, che attirano meno le zanzare. Le persone, secondo le indicazioni del ministero della Salute, dovrebbero inoltre collaborare attivamente alle misure di controllo delle zanzare, impedendo che queste possano riprodursi: per fare ciò è necessario mettere al riparo dalla pioggia tutto ciò che può raccogliere acqua, introdurre pesci in vasche e fontane, chiudere con coperchi o coprire con teli i bidoni e i recipienti che non possono essere spostati, svuotare i sottovasi ed altri recipienti almeno una volta alla settimana, utilizzare pasticche contro le larve di zanzara in caditoie e tombini.

Dengue, quattro casi

Sempre le zanzare sono vettori anche di dengue: il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo l’insetto può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. «Abbiamo riscontrato un caso nel distretto di Asolo e tre a Treviso, tutti però di persone vengono da fuori territorio: qui non c’è, non esiste, non prendiamo paura. I consigli per prevenire i contagi sono ovviamente gli stessi che per il West Nile. Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate.

La febbre, come nel caso del West Nile, è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione.

Il Covid

Infine, il direttore Benazzi ha fornito un aggiornamento sul Covid: nell’ultima settimana il numero di positivi è salito da 28 a 131 ogni centomila abitanti, ma i ricoveri ospedalieri sono diminuiti da 25 a 18.

Читайте на 123ru.net