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L’accorpamento con San Canzian risveglia a Grado i ricordi delle scuole che non ci sono più 

GRADO Nel 1950 all’interno del territorio comunale gradese, laguna compresa (la citiamo perché un tempo erano alcune centinaia quelli che abitavano stabilmente nei casoni), si potevano contare fino a circa cinquecento residenti in più rispetto ad oggi (8.123 contro i 7.636 di fine 2023).

Anche si tratta di una differenza minima, allora c’erano molte scuole in più rispetto ad oggi.

Circa settantacinque anni fa si registravano, infatti, numerosi bambini e ragazzi, diversi più di oggi. Ai giorni nostri sono cambiati i rapporti numerici e la supremazia è quella degli anziani poiché le nascite sono sempre di meno.

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Oltre alle scuole per l’infanzia (nel 1950 c’era unicamente l’asilo parrocchiale) oggi troviamo la presenza nel territorio comunale delle scuole elementari a Grado e a Fossalon. E a Grado ci sono anche la scuola media e l’Alberghiero, un istituto secondario di secondo grado che consente di diplomarsi e iscriversi all’università.

Un quadro nel prendere spunto dalle proteste emerse a seguito dell’accorpamento delle scuole gradesi, o meglio, dell’Istituto comprensivo Marco Polo (escluso l’Alberghiero che pur essendo autonomo con una propria dirigente dipendente dal Pertini di Monfalcone) con San Canzian d’Isonzo, diventata la sede di riferimento. La paura è che accada come in passato. Così era iniziata ad esempio la storia dell’Istituto marinaro e per gli ufficiali radiotelegrafisti, poi scomparso da Grado anche se qualche settore è stato fatto “rinascere” a Monfalcone.

Con ciò senza contare che se si pensa al turismo, scuole riferite a questo importante settore dovrebbero essere istituite a Grado e non da altre parti dell’Isontino.

Ad di là di una succinta e parziale elencazione delle realtà scolastiche di un tempo, ci soffermiamo in particolare sulle scuole che offrono spunti curiosi.

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A partire dalla scuola situata in laguna, esattamente dall’isola di Anfora-Porto Buso, grazie ai ricordi conservati da Erta Tognon, classe 1928, vedova del maestro Eliseo Bellucci Eliseo che nel 1950 insegnava in quella scuola elementare.

Per questo quindi i coniugi Bellucci abitavano quasi sempre proprio ad Anfora: «Ho un bellissimo ricordo di quegli anni ricorda la novantaseienne Erta Tognon -, era una vita semplice... si andava anche a pescare e a “sparisi”» (asparagi selvatici che crescono nelle isole della laguna e sono davvero molto buoni, ndr).

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A frequentare questa scuola c’erano i bambini e ragazzi che con le loro famiglie abitavano stabilmente in laguna. I familiari, papà o mamma, a bordo delle “batele” (le barchette a fondo piatto per navigare in laguna) li portavano a scuola e li andavano a riprendere.

Qualche ricordo di allora lo si può vedere anche al Museo della Pesca e della Civiltà Lagunare in via Orseolo. Continuiamo con Punta Sdobba, il suggestivo villaggio di pescatori che fa parte sempre del contesto lagunare gradese.

Antonia Pozzetto, una del centinaio di persone che un tempo abitavano nei venticinque casoni del villaggio, ricorda che per qualche anno fu attiva la scuola elementare con una classe unica ubicata in un piccolo edificio di fronte alla chiesetta.

Andando ancora a ritroso nel tempo, si rammenta anche la presenza dell’Alte Schule in un edificio dirimpettaio dell’albergo Fortino i cui proprietari, i coniugi Auchentaller, nel 1906 acquistarono per destinarla a dependance della stessa struttura ricettiva.

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